La Lega Araba chiede misure Onu contro Assad che sfida Obama. Kerry: è come Hitler
e Saddam
La crisi siriana si riflette nelle cancellerie mondiali. Ieri al Cairo la Lega Araba
ha ribadito che Le Nazioni Unite e la Comunità internazionale sono chiamate ad assumersi
le loro responsabilità. Dagli Stati Uniti, dove si attende il voto del Congresso sull’intervento
armato, il Segretario di Stato John Kerry ha paragonato Assad a Hitler e Saddam, mentre
il presidente siriano si è detto pronto a sostenere qualsiasi aggressione. Intanto
secondo i comitati di resistenza sono 110.000 i morti da marzo 2011. Marina Calculli:
La posizione
della Casa Bianca sembra sempre più isolata dopo il no all’attacco contro la Siria
giunto ieri dalla Lega Araba e singolarmente dalle monarchie del Golfo: una vera sorpresa
per un’America che sulla Siria aveva condiviso ogni politica proprio con i suoi principali
alleati arabi. Ma Washington mantiene la linea della fermezza. John Kerry si è nuovamente
scagliato contro Bashar al-Assad: “E’ come Hilter e Saddam”. Mosca però preme perché
Obama condivida con il Consiglio di Sicurezza e con il mondo intero le prove che l’intelligence
americana sostiene di avere in mano circa l’uso di gas da parte del regime. Il capo
del Cremlino ha poi proposto ad Obama di discutere della Siria al G-20 di San Pietroburgo
previsto per il 5 e il 6 settembre. Intanto Damasco esulta di fronte ad un’America
che vacilla. Il premier siriano ha detto ieri che l’atteggiamento della Casa Bianca
è ormai oggetto di scherno da parte di tutti. Assad invece ribadisce che la Siria
è in grado di reagire ad ogni tipo di attacco. Intanto l’ultimo tragico bollettino
pubblicato dall’Osservatorio siriano per i diritti umani fa sapere che i morti negli
ultimi due anni hanno toccato quota 110.000, mentre i rifugiati continuano a riversarsi
nei paesi vicini. In Libano sono ormai ben oltre 1 milione.