Egitto: il deposto presidente Morsi rinviato a giudizio
Mohamed Morsi, il presidente destituito a luglio dai militari, è stato rinviato a
giudizio per presunte responsabilità nell’uccisione di alcuni manifestanti lo scorso
anno: lo ha reso noto la procura generale dell’Egitto, mentre nelle stesse ore era
annunciata la formazione di un comitato incaricato di redigere una nuova Costituzione.
Nel comunicato diffuso dalla procura, si precisa che Morsi e alcuni dirigenti del
suo movimento dei Fratelli musulmani saranno processati per l’uccisione di almeno
dieci persone che a dicembre partecipavano a una manifestazione di protesta di fronte
al palazzo presidenziale di Al Itihidaya. Secondo l’accusa - riferisce l'agenzia Misna
- il capo dello Stato avrebbe ordinato a militanti dei Fratelli musulmani di aprire
il fuoco contro i dimostranti dopo che la Guardia repubblicana e il ministero degli
Interni si erano rifiutati di obbedire ai suoi ordini. Tra le persone rinviate a giudizio
in relazione a questo episodio figura anche Mohamed El Beltagy, un dirigente di spicco
dei Fratelli musulmani. Ieri, poco dopo l’annuncio della procura, il presidente ad
interim Adly Mansour ha reso noti i componenti del Comitato dei 50 incaricato di redigere
una nuova Carta fondamentale sulla base del piano di transizione imposto dai militari
dopo il rovesciamento di Morsi. Del gruppo fanno parte vari dirigenti del movimento
laico Tamarrod ma anche due esponenti dell’islam politico, l’intellettuale Kamel Al
Helbaoui e Bassam Al Zarqa, vice-presidente del partito salafita Al Nour. Rappresentati
anche Al Azhar, la più importante istituzione dell’islam sunnita, e le tre Chiese
cristiane d’Egitto. (R.P.)