2013-09-02 16:53:20

Da Assisi a Gubbio: le voci dei pellegrini sul Sentiero di San Francesco


Prosegue il cammino dei 500 partecipanti all’iniziativa “Il sentiero di Francesco”, partito domenica mattina da Assisi e che oggi si concluderà con l’arrivo dei pellegrini a Gubbio. Il percorso che vuole ricordare quello fatto dal poverello nell’inverno del 1206, è promosso dalle diocesi di Assisi e Gubbio in collaborazione con l’associazione Grenaccord Onlus. Il servizio di Marina Tomarro:RealAudioMP3

Ripercorrere il cammino di Francesco, quello che da Assisi lo portò a Gubbio, tornare a riscoprire una natura quasi primordiale lungo il percorso e scoprirne i colori, gli odori, il silenzio apparente che la circonda. Sono tante le emozioni che accompagnano i pellegrini. Ascoltiamo alcuni commenti:

R. - Si tratta semplicemente del sentiero della propria vita. Di seguire quello che è il tuo ideale, in questo caso San Francesco, e di seguire quello che è un percorso di vita. Una crescita interiore, un andare semplicemente fuori dagli schemi.

D. – Cosa ti ha spinto a fare questo cammino?

R. - L’incontro con la natura, così come San Francesco che amava la natura ed in questo incontro con la natura scoprire di nuovo il volto di Dio.

D. – Francesco ha fatto questo percorso dopo la sua “spoliazione”. Cosa si lascia per strada e cosa invece si raccoglie?

R. – Si lasciano per strada tanti pensieri superflui che potrebbero anche non esserci. E’questo ciò che insegna questa esperienza: basta poco, invece molte volte ci preoccupiamo per cose che non esistono nemmeno. Chissà, questo pellegrinaggio ci insegnerà proprio a saper gestire questi pensieri superflui e non ad eliminarli, perché comunque il contatto con la realtà non si può perdere; magari ci insegnerà a saperli “portare”.

R. - Per me questo cammino è una grande liberazione. E poi stare insieme alle altre persone è una grande gioia.

D. – Cosa si lascia quando si cammina lungo il sentiero e cosa poi si trova alla fine?

R. – Credo che alla fine si trovi ancora più se stessi. È veramente così; si lasciano i problemi ed arrivi a trovare te stesso.

R. – Mettersi in cammino con il cuore, seguendo anche l’esempio di Francesco e sapere che c’è una garanzia di incontrare l’amore: Cristo. Il cammino è personale. La prima cosa per un pellegrino è avere una meta che lo distingue dal vagabondo. La seconda cosa quando una persona si mette in cammino è tutta la sua storia. Sicuramente quando si inizia a camminare si rivede la propria vita e si comprendono tante cose. Io ho una speranza: quella di portare tanti amici a fare questa esperienza, perché aiuta il cuore, aiuta il corpo, aiuta la mente. Quando c’è armonia si è più capaci di scoprire Cristo.

E alcuni ospiti speciali accompagnano i pellegrini. Infatti, al cammino partecipano anche 25 esemplari di lupi. Ascoltiamo Manuela Pinzan, dell’associazione Ali (Associazione Affidatari Allevatori del Lupo Italiano):

E’ una grande emozione. Un grande onore anche perché San Francesco è stato da noi scelto come il Santo protettore dei lupi. I lupi qualche anno fa erano molto diminuiti e rischiavano l’estinzione se la situazione non migliorava; ma adesso, noi dell’Associazione Affidatari Allevatori del Lupo Italiano abbiamo preso in mano il registro anagrafico della razza. Ci teniamo moltissimo a partecipare ogni anno a questo evento importante, perché il lupo è veramente il segno di San Francesco, è il segno della capacità di ammansire anche gli animali più feroci.

Ultimo aggiornamento: 3 settembre







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