2013-09-01 15:24:52

"Portatore della speranza che deriva dalla fede":così il card. Scola ricorda Carlo Maria Martini


Il cardinale Carlo Maria Martini “fu indomito portatore” della speranza “che deriva dalla fede incrollabile nella Resurrezione di Gesù”: lo ha ricordato sabato scorso l’arcivescovo di Milano, Angelo Scola, durante la Messa in suffragio dell’arcivescovo emerito, nel primo anniversario della morte. Durante l’omelia, il cardinale Scola ha definito questa celebrazione “un’occasione privilegiata” per misurarsi con gli interrogativi cruciali che riguardano la morte e “il bene della vita”, oltre che per rendere grazie a Dio “del bene compiuto” dal cardinale Martini “nel suo ministero episcopale”. “Il suo sguardo appassionato per tutti – ha proseguito il porporato – continua ad accendere la «grande luce»” citata dal vangelo di Matteo “e, in essa, la speranza «che non delude». Non delude, ha detto l’arcivescovo richiamando le parole della Lettera di san Paolo ai Romani, “perché proviene dall’amore stesso di Dio che gratuitamente si riversa nei nostri cuori e non viene meno neppure quando siamo «deboli…», «peccatori…» e «nemici»”. Il cardinale Scola ha poi ricordato alcune tra le molte pagine scritte dal card. Martini, soffermandosi in particolare su quelle dedicate alla Resurrezione di Gesù, che, reincontrando la Maddalena, i discepoli di Emmaus e Pietro “li inoltra, in pienezza di verità, sulla strada di una responsabile novità”. Gesù Cristo morto e risorto, ha poi proseguito l’arcivescovo di Milano, citando ancora il suo predecessore, è “un grande tesoro” che offre a tutti, come dice San Paolo “la speranza della gloria di Dio”. Il porporato ha quindi ricordato la prima lettera pastorale del cardinale Martini, dedicata alla preghiera contemplativa, notando come in essa sia messa in luce “la tensione positiva alla vita, e alla vita “per sempre” che inquieta il cuore in ogni uomo, rendendolo consapevole di non essere lontano da nessun altro uomo”. “La dimensione contemplativa della vita del cardinale Martini – ha concluso l'arcivescvo di Milano – rappresenta l’antefatto, l’orizzonte, il precedente di tutta la sua riflessione e di tutta la sua azione”. (D.M.)







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