Mostra di Venezia: malasanità e lavoro in Italia nel documentario di Costanza Quatriglio
Nella sezione Fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia si trovano molte curiosità,
titoli importanti che non possono cadere innosservati. E’ il caso del medio-metraggio
di Costanza Quatriglio “Con il fiato sospeso”, un film che denuncia un tragico caso
di sanità e prevenzione all’Università di Catania, a causa del quale alcuni studenti,
affetti da tumore, sono scomparsi nel dolore e nel silenzio. Ma soprattutto senza
giustizia. Il servizio di Luca Pellegrini:
C’è uno stile
con il quale il cinema può denunciare silenzi e corresponsabilità nella cattiva gestione
dello stato. Nel caso di Costanza Quatriglio, sono quelli dell’istruzione con ricadute
sulla sanità dei cittadini. Che sono gli studenti universitari: quelli della Facoltà
di farmacia dell’Università di Catania. Per una cattiva manutenzione dei laboratori
e delle sostanze chimiche utilizzate, alcuni giovani, agli inizi degli anni 2000,
erano stati aggrediti dal tumore e ci avevano rimesso la vita. Come spesso accade,
il potere ebbe la meglio sulla verità, le responsabilità subito insabbiate. La giovane
regista, colpita dalle notizie che cominciavano a emergere nel 2008, ha iniziato un
viaggio molto personale che è terminato con il film, a metà tra documentario e finzione,
presentato Fuori concorso alla mostra veneziana. Con il fiato sospeso, questo il titolo,
si basa su un’intervista di finzione e vere voci fuori campo che ricordano l’entusiasmo
degli studenti dei corsi di chimica contrapposti alla storia di Emanuele, scomparso
tragicamente nel 2003. E’ la stessa regista Costanza Quatriglio che con queste
parole motiva la sua scelta artistica:
"Ho voluto proporre la questione
della salubrità dei luoghi dove si fa ricerca ma soprattutto la questione del tradimento
che i giovani subiscono tutti i giorni quando si trovano ad essere respinti, per
così dire, da una società troppo vecchia e che negli ultimi ,forse, 40 anni non ha
creato le condizioni perchè il futuro dei giovani fosse davvero futuro ed evoluzione.
Ecco la storia di Emanuele che scrive un diario nel 2003 suilla salubrità dei luoghi
in cui fa ricerca è embematico di questo".