L'Eco di San Gabriele compie 100 anni, una storia dalla litografia a internet
Compie 100 anni “L’Eco di San Gabriele”, la rivista del Santuario di San Gabriele
dell’Addolorata, uno dei Santuari più visitati in Italia che sorge in uno scenario
suggestivo ai piedi del Gran Sasso, in provincia di Teramo. Il mensile è oggi pubblicato
in varie nazioni, grazie soprattutto agli emigrati che hanno diffuso in tutto il mondo
la devozione al Santo dei giovani. Davide Pagnanelli ha chiesto al direttore
dell'Eco di San Gabriele, Pierino di Eugenio, come sia nata l'idea di questa
rivista:
R. – Nasce nel
1913, per diffondere il culto del Santo e per restare in collegamento con i devoti
del Santo. Già di Stanislao Battistelli, nello stesso tempo, - di cui attualmente
è in corso il processo di canonizzazione - dicevano che, pur parlando del Santo e
della devozione, volevano concorrere nel modo più efficace a consolidare le basi del
vivere, del progresso civile. Nasceva già, quindi, come rivista di informazione, di
attualità.
D. – Quali sono le sfide per una rivista cattolica nel terzo millennio?
R.
– Si tratta di decodificare gli eventi, il vivere sociale, alla luce del Vangelo,
di trasmettere cioè la verità di sempre con i mezzi attuali. Si tratta, dunque, di
trasmettere sempre lo stesso messaggio, attualizzandolo. Oggi si lavora molto sul
web e bisogna, quindi, sfruttare anche questi mezzi.
D. – Quale missione si
propone il giornale per il presente e il futuro?
R. – Essere una voce libera.
La rivista ha subìto pesanti censure già al tempo del governo Salandra e ancor più
dal ’41 al ’45, quando fu censurata e dovette chiudere. Non ha mai, comunque, voluto
transigere sul fatto di parlare liberamente e quindi trasmettere la verità, senza
scendere mai a compromessi di nessuna sorta.