2013-08-31 10:36:44

Il commento di don Ezechiele Pasotti al Vangelo della Domenica


Nella 22.ma Domenica del Tempo ordinario, la liturgia ci presenta il passo del Vangelo in cui Gesù, raccontando la parabola sugli invitati a un banchetto di nozze, invita a mettersi all’ultimo posto, e aggiunge:

“Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato”.

Su questo brano evangelico, ascoltiamo una breve riflessione di don Ezechiele Pasotti, prefetto agli studi nel Collegio Diocesano missionario “Redemptoris Mater” di Roma:RealAudioMP3

Gesù, in cammino verso il suo esodo che deve compiersi a Gerusalemme, è invitato a pranzo da uno dei capi dei farisei. Tutti “stavano ad osservarlo”, ma anche Gesù sta osservando e nota quello che succede in queste occasioni: la corsa ai primi posti, ai posti d’onore (ora non succede molto, perché i posti sono già assegnati). Il Vangelo di oggi è curioso, perché letto superficialmente potrebbe dare l’impressione che Gesù stia offrendo alcuni consigli su come stare in società, consigli per altro già reperibili in altri passi della Scrittura (cf per es., Pr 25,6-7). Se così fosse ci troveremmo davanti ad una pagina banale del Vangelo. Ma non è così. Il “capovolgimento divino” finale rivela ciò che sta a cuore al Signore: “Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato”. Il Signore capovolge tutto: in una società in cui poveri, storpi, zoppi, ciechi erano spesso esclusi da tutto, anche dallo stesso banchetto escatologico finale (così pensava la setta di Qumran, per esempio); in una società, dove la stessa umiltà era considerata vizio dai moralisti ellenistici, e non certo una virtù…, Gesù afferma che proprio questi ultimi sono da considerare “primi”, queste sono le persone da invitare: “E sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti”. Questi ultimi, che seggono ai primi posti nel banchetto del cielo, sono anche coloro che da “familiari di Dio”, intercedono per gli altri, sono coloro che aprono le porte. Gesù, come si vede, non indica alcuna etichetta di buona condotta, ma quali sono le “precedenze” nel Regno dei cieli, il cui anticipo è già qui la mensa eucaristica domenicale.







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