Tappa a Roma della Mostra itinerante sull’impegno dell’Ue nello spazio
“Scopri quanto Spazio c’è nella tua vita”: è questo il titolo dell’esposizione allestita
da ieri e fino al 6 settembre a Piazza del Popolo a Roma per illustrare il sistema
di navigazione satellitare dell’Unione Europea e le sue ripercussioni nella vita di
ogni cittadino. L’ha visitata per noi Fausta Speranza:
Se guardiamo
a tutti gli oggetti che hanno un qualche legame con i programmi di informazione dati
attraverso satelliti, ci rendiamo immediatamente conto di quanto Spazio ci sia nella
nostra vita e del peso di due programmi dell’Unione Europea che si richiamano ai più
illustri scienziati del Vecchio continente: "Copernicus" per le immagini satellitari,
"Galileo" per il sistema globale di navigazione satellitare. Un’avventura che conta
oggi quattro satelliti, ma che nel 2020 arriverà a 30. Il vicepresidente della Commissione
Europea, Antonio Tajani:
“Nello Spazio per dare servizi sulla Terra,
grazie ai 30 satelliti del sistema Galileo, che è una grande infrastruttura per la
quale stiamo investendo circa dieci miliardi di euro e ne risparmieremo 90 per spese
che non serviranno più e quindi con un saldo attivo di 80 miliardi di euro. Daremo
servizi nei settori della salute, della protezione civile, dei trasporti, della pesca,
dell’agricoltura con grandi benefici per la nostra economia. Nasceranno nuove piccole
e medie imprese, oltre al lavoro che già stiamo dando a tante imprese europee che
stanno partecipando alla realizzazione di questa grande infrastruttura”.
Già
ora sono 250 le aziende italiane coinvolte. Ma gli orizzonti che si aprono vanno dalla
telemedicina al telelavoro, dalla prevenzione di incendi alla rilevazione di abusi
edilizi o all’intercettazione di materiale nocivo. Oltre a applicazioni di uso quotidiano,
come l’ormai scontato navigatore su telefonino, come ricorda Mauro Facchini,
della Direzione generale Spazio della Commissione Europea:
“Nelle nostre
attività quotidiane, le applicazioni spaziali danno veramente un contributo. Se noi
guardiamo quante cose abbiamo a casa e ai loro contenuti di applicazioni spaziali,
possiamo veramente essere sorpresi. L’esempio più immediato è la televisione, attraverso
i canali satellitari, però anche tutti i nostri sistemi di navigazione satellitare…
Quanti di noi li hanno nelle automobili! Pensiamo per un momento di spegnere tutti
questi satelliti: quante cose non potremo più utilizzare? Quindi, basandoci su questo
cerchiamo di andare sempre più lontano e di sviluppare i nuovi sistemi che noi presentiamo.
Parliamo soprattutto di sistemi di navigazione satellitare, ma anche quelli di osservazione
della Terra. Credo che quasi tutti conoscano Google Maps: un’applicazione molto semplice
composta da foto che ci fanno vedere come è la Terra. Però, è possibile andare oltre:
avere delle mappature per vedere come cambia la nostra Terra naturalmente, oppure
attraverso degli eventi indesiderati come i terremoti, nell’immediato, o il cambiamento
climatico, a lungo termine. Quindi Copernicus permetterà di vedere tutto questo per
aiutarci nella nostra vita quotidiana”.
Per la Mostra itinerante, che in
una struttura a forma di cosmopropone video, proiezioni, schermi interattivi,
la tappa a Roma è la 14.ma: ha già raccolto oltre 200 mila visitatori da Londra a
Copenaghen, da Madrid a Budapest, da Parigi a Varsavia solo per citarne alcune. Ma
non sarà l’ultima: tra le prossime, anche l’Expo di Milano.