La Caritas inglese critica i tagli alla spesa sociale del governo Cameron: causeranno
altra povertà
I tagli alla spesa sociale decisi dal governo inglese rischiano paradossalmente di
pesare nel lungo termine sui contribuenti britannici, perché avranno effetti recessivi
su un’economia già in difficoltà. A lanciare l’allarme è la Caritas locale, Csan,
in una lettera aperta alla Commissione Bilancio della Camera dei Comuni chiamata ad
esaminare il provvedimento. La missiva è firmata da 13 organizzazioni caritative cattoliche
impegnate nell’assistenza a bambini, famiglie e categorie svantaggiate. Tra queste
il “Cardinal Hume Centre”, la “St Vincent de Paul Society” (Svp), la Caritas dell’arcidiocesi
di Westminster, e la sua “Catholic Children’s Society”. In pratica il timore delle
charities cattoliche inglesi è che le modifiche introdotte dal governo Cameron al
sistema dei sussidi pubblici, segnatamente quelli alla casa, possano ripercuotersi
negativamente sul sistema educativo e sanitario ed avere effetti recessivi sull’economia,
generando altra povertà. Esse chiedono di valutare in particolare gli effetti negativi
sull’infanzia e il problema del sovraffollamento delle abitazioni. La lettera cita
in proposito l’esempio di Londra, dove stando alle stime più recenti, almeno 21mila
unità familiari si trovano in situazioni in cui i minori sono costretti a condividere
la stanza con i genitori, con conseguenze negative sulla loro salute fisica e mentale
e sul loro rendimento scolastico. Conseguenze che si traducono in costi per il Servizio
sanitario nazionale, il sistema scolastico e per l’economia nel suo insieme. Oltre
ai costi umani della povertà – evidenzia quindi la lettera - ci sono anche i suoi
costi finanziari: in altre parole, i “risparmi a breve termine creeranno maggiori
costi per la società nel lungo termine” che ricadranno sui contribuenti. (A cura
di Lisa Zengarini)