Guatemala: dall’inizio del 2013 una sessantina di bambini morti per denutrizione
Almeno 62 bambini, sotto i cinque anni di età, sono morti per denutrizione, in Guatemala,
dall’inizio del 2013. Ad oltre 9.700 minori è stato diagnosticato un quadro di denutrizione
cronica. Una piaga che colpisce, secondo fonti ufficiali, il 52% dei circa 15 milioni
di guatemaltechi, in stragrande maggioranza indigeni. Il governo ha avviato varie
iniziative per arginare i drammatici effetti di questa piaga. Luis Monterroso, responsabile
della Segreteria per la sicurezza alimentare e nutrizionale, ha ricordato i programmi
di lotta alla povertà portati avanti dall’esecutivo del generale dell’esercito in
pensione Otto Pérez. Piani che si prefiggono di garantire alimentazione e assistenza
sanitaria per le madri fin dai primi mesi di gestazione per evitare che il bambino
nasca già in stato di denutrizione. Ma i problemi strutturali del Paese e il divario
fra ricchi e poveri continuano a rallentarne lo sviluppo. Un recente rapporto dell’Istituto
centroamericano di studi fiscali rivela che il Guatemala è il Paese più “disuguale”
della regione e fra i più “iniqui” dell’intera America Latina: il 10% della popolazione
più ricca possiede il 40% del Prodotto interno lordo. A pagarne le conseguenze, come
ai tempi della lunga guerra civile (1960-1996), restano gli indigeni: in molte comunità
native – ricorda l’agenzia Misna – manca tutto, dall’acqua potabile ai servizi igienici.
(A.L.)