Un calice per Papa Francesco con i colpi di scalpello di 7 milioni di argentini
Un lingotto di un chilo e mezzo d’argento già sagomato dai colpi di circa 7 milioni
di argentini è nelle mani dell’orafo Juan Carlos Pallarols che ha iniziato la lavorazione
di un calice che si spera possa essere usato dal Papa, nelle celebrazioni natalizie
o per la Solennità dell’Immacolata Concezione, l‘8 dicembre. L’iniziativa è partita
ad aprile di quest’anno dallo stesso artista che con il motto: “Uniti incidiamo il
calice di Francesco” ha invitato tutti i concittadini a dare una piccola martellata
al lingotto che diventerà un omaggio del popolo argentino al primo Papa latinoamericano.
Riportato nella capitale argentina pochi giorni fa, il pezzo modellato è stato ricevuto
dal Capo del governo della città di Buenos Aires, Horacio Rodríguez Larreta, dal primo
vicepresidente Cristian Ritondo e dallo stesso Pallarols. Anche loro hanno dato un
piccolo colpo di martello all’opera collettiva intrapresa dall’orefice argentino,
membro della nota famiglia di orefici e amico del cardinale Bergoglio. “Siamo orgogliosi
di quest’opera fatta dal popolo argentino per il Papa che è uscito dalla nostra amata
città, e che sta trasformando il mondo”, ha detto il legislatore capitolino nell’atto
con il quale si è chiuso il lungo percorso del lingotto d’argento attraverso le province
di Santiago dell’Estero, Catamarca, Tucumán, Buenos Aires, Entre Ríos, Salta e Córdoba
– ma anche per altre città del mondo, tra le quali Toronto, Vancouver, New York, Montevideo,
Venezia, Milano e Roma. Infatti, il lingotto d’argento donato dai minatori argentini
di Santa Cruz è stato presentato al Papa, da Adrian Pallarols, figlio del noto orefice,
per essere benedetto, come vuole la tradizione, insieme alla bozza del progetto, il
17 marzo scorso a Roma. Da allora è iniziato il suo percorso a colpi di scalpello
che secondo l’orefice sono stati calcolati da un sensore che registra anche le martellate
più delicate date al metallo da ogni persona. Il disegno di Adrian Pallerols, prevede
tra le decorazioni: l’immagine della Madonna di Lujan, patrona dell’Argentina; le
rose per rappresentare Santa Teresa; la sagoma del Sudamerica e lo stemma nazionale
dell’Argentina. Il calice avrà incastonata anche una pietra di rodocrosite donata
dai minatori di Catamarca. All’interno sarà bagnato in oro e le sue dimensioni sono
di 26 centimetri di altezza, 15 di diametro alla base, 9 al bordo, insieme alla patena
di 15 centimetri di diametro che riporta l’immagine della Vergine Desatanudos (“Sciogli
nodi”), devozione mariana promossa in Argentina dall’allora cardinale Bergoglio. Infine,
nella parte liscia della base, si legge il motto di Papa Francesco: Miserando atque
eligendo. (A cura di Alina Tufani)