Siria: le preghiere di Aleppo affinché sia scongiurato l'intervento militare
“Qui la gente vive nell'incertezza e nella sofferenza, ma nessuno aspetta la liberazione
dalle bombe e dai missili di un intervento militare esterno. Anche per me sarebbe
una pazzia fare azioni di guerra elevando la bandiera della pace. Tutti pregano perchè
l'intervento non ci sia, e torni davvero la pace”. Cosi il parroco David Fernandez,
missionario cattolico dell'Istituto del Verbo Incarnato, descrive all'agenzia Fides
la reazione dei suoi fedeli di Aleppo davanti alle voci su un imminente attacco contro
le postazioni dell'esercito di Assad da parte di forze straniere. Nel racconto di
don David, Aleppo viene di nuovo descritta come una città sotto assedio delle milizie
ribelli, dove “i forni sono chiusi perchè manca anche la farina per fare il pane”
mentre non si riesce a dormire né di giorno né di notte per il fragore degli scontri
e dei bombardamenti in atto nei sobborghi periferici. In tutto questo – aggiunge a
Fides padre David - “tante persone portano la loro croce con fede e fortezza, chiedendo
il dono della pace a Dio, l'unico a cui ancora affidano le proprie speranze”. Nel
mese di agosto, in Aleppo assediata, presso la parrocchia cattolica di rito latino
sono stati predicati esercizi spirituali per i giovani, per le suore e per le madri.
In questi giorni sono in corso quelli rivolti ai preti, a cui partecipano sacerdoti
di diversi riti. (R.P.)