2013-08-29 14:21:00

Il Festival del Cinema di Venezia ricorda il cardinale Martini a un anno dalla scomparsa


Alla Mostra del Cinema di Venezia sono stati presentati nello spazio della Fondazione Ente dello Spettacolo il DVD del film-dossier di Salvatore Nocita “Un uomo di Dio” e il volume “Il silenzio della parola” delle Edizioni San Paolo, due importanti iniziative che ricostruiscono la figura e il pensiero del cardinale Carlo Maria Martini a un anno dalla scomparsa. Un pastore amato da tutta la Diocesi di Milano e che viene ricordato al Festival come un grande comunicatore della Parola di Dio. Il servizio di Luca Pellegrini:RealAudioMP3

Fu un ricordo particolare, quello che si svolse lo scorso anno alla Mostra veneziana: nel momento dei suoi funerali, il cardinale Martini trovava commossa accoglienza da parte del mondo del cinema. Attori, registi, amici si erano ritrovati attorno a questa figura di pastore capace di costruire grandi ponti con tutti gli uomini di buona volontà, anche i non credenti, diventando l’esempio di uomo del dialogo, della comprensione e dell’accoglienza. A un anno dalla scomparsa, la Fondazione Ente dello Spettacolo ha voluto commemorare nuovamente questa straordinaria figura della Chiesa italiana con un incontro cui hanno partecipato, tra gli altri, don Antonio Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana, e mons. Dario Edoardo Viganò, direttore del Centro Televisivo Vaticano, che ha fornito per il film un’intervista inedita al cardinale. Gli abbiamo chiesto quali sono i motivi della sua forza comunicativa:

“A un anno dalla morte, si ricorda il cardinale Martini e in particolare il tema della comunicazione, che è una innervatura del suo magistero, del suo episcopato, almeno per tre livelli: il primo è un livello con il quale il cardinale Martini conosceva bene le portate simboliche dei gesti. Penso, ad esempio, al suo ingresso in Milano con in mano il Vangelo. Non ha raccontato l’importanza del Vangelo, l’importanza di leggere la Storia a partire dal Vangelo, ma di fatto lo ha posto, come gesto. Il secondo, con la consapevolezza delle strategie della comunicazione. Penso, ad esempio, ad alcune scelte importanti come la 'Cattedra dei non credenti', la 'Scuola della Parola' dove, attraverso il racconto della Parola, c’è – di fatto – l’induzione a una ristrutturazione della propria identità rispetto alla Parola stessa di Dio. Il terzo è il livello di contenuto: il cardinale è intervenuto sul tema della comunicazione in maniera esplicita con la Lettera pastorale 'In principio è la Parola'; certamente con le due Lettere pastorali 'Effatà' e 'Il lembo del mantello' e non lo ha dimenticato negli aspetti più propriamente educativi nella sua lettera 'Itinerari educativi' dove, appunto, pone a tema la questione della comunicazione”.

Don Davide Milani, responsabile delle Comunicazioni sociali della Diocesi di Milano, riflettendo sulla figura del cardinale Martini, aggiunge:

R. – In un recente intervento il cardinale Scola, successore a Milano del cardinale Martini, ha definito Martini come il volto che cerca il volto di Cristo. Ecco: il cardinale Martini è stato un grande comunicatore perché ha messo in gioco il suo volto, la sua persona, la sua storia in ogni incontro: nei grandi incontri ecumenici, nella “Cattedra dei non credenti”, nelle grandi adunate in Duomo ma anche negli incontri personali. La sua comunicazione – il segreto della sua comunicazione – sta in questo: ha messo in gioco il suo volto, la sua storia, la sua fede, la sua identità, la sua persona.

D. – La diocesi di Milano lo ricorda quindi anche alla Mostra del Cinema di Venezia …

R. – Siamo alla Mostra del Cinema perché spontaneamente l’anno scorso, in occasione della morte, venne organizzato un piccolo incontro di preghiera e di commemorazione. La diocesi lo ricorderà sabato sera 31 agosto in Duomo, alle 17.30, con la Messa solenne presieduta dal cardinale Scola, con i preti diocesani e il popolo.







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