Congo. Appello alla pace del vescovo di Goma: lasciateci vivere!
“In nome di Dio, lasciateci vivere!”: è un appello accorato, ripetuto per tre volte
e rivolto “ai responsabili ed alle autorità” quello lanciato da mons. Théophile Kaboy,
vescovo di Goma, nella Repubblica Democratica del Congo. In un messaggio diffuso in
questi giorni, il presule si sofferma sulla drammatica situazione del Nord Kivu, dove
continuano gli scontri tra le forze governative e i ribelli del “Movimento del 23
marzo” (M23), delineando un scenario tragico: vittime, sfollati, diritti umani violati,
bambini costretti ad arruolarsi nei gruppi armati, donne stuprate. Non solo: mons.
Kaboy punta il dito contro tutti coloro che hanno illuso la popolazione con promesse
di “un avvenire radioso”, in nome di “ideologie e false ambizioni” e ribadisce che
“la gente non ha bisogno di assistere ai giochi politici come se fosse spettatrice
di una messa in scena teatrale”. È tempo, allora, sottolinea il vescovo di Goma, di
“impegnarsi per la pace totale”, così da “costruire un mondo più bello di prima”.
Di qui, l’esortazione a “raddoppiare gli sforzi nella preghiera” ed a “non cadere
nella trappola di coloro che vogliono creare il caos totale, attaccando cittadini
pacifici”. Infine, il presule ricorda che “siamo tutti fratelli” ed invita tutte le
parti in causa a “prendere sul serio le risoluzioni già stabilite per raggiungere
la pace”, così da “privilegiare gli interessi dell’intera nazione”. (A cura di
Isabella Piro)