Congo. A Goma l’esercito attacca i ribelli, in campo anche l’Onu
L’esercito della Repubblica Democratica del Congo è impegnato in una vasta offensiva
per sradicare i miliziani del gruppo ribelle M23 dalle colline del Kibati, nei dintorni
di Goma, capoluogo dello stato del Nord Kivu. Fonti dell’esercito, riportate dall’agenzia
Misna, dichiarano che l’attacco “sta evolvendo in modo positivo”, mentre ulteriori
dettagli vengono dal presidente del M23 che descrive: “l’esercito governativo sostenuto
dalle Nazioni Unite ha attaccato le nostre posizioni alle porte di Goma con artiglieria,
blindati e bombardamenti aerei”. L’Onu sarebbe coinvolto con bombardamenti aerei e
schierando sul fronte la brigata di intervento, composta da truppe africane degli
Stati del Sud Africa, Tanzania e Malawi, che ha agito al fianco dell’esercito regolare.
Nei combattimenti, secondo un portavoce dell’Onu, è rimasto ucciso uno dei Caschi
blu tanzani, mentre altri tre sono stati feriti. L’M23 sfrutta le colline di Kibati
per bombardare anche zone densamente popolate di Goma; scopo della missione è interrompere
il lancio di proiettili d'artiglieria sulla popolazione. Il capo della Missione Onu
in Congo, la Monusco, ha commentatp la situazione complessa, che insanguina il Nord
Kivu ormai dal 1994, dicendo: “questo conflitto non può avere una soluzione militare
anche se stiamo utilizzando mezzi militari contro l’M23”. Al momento la situazione
è in evoluzione ma una sconfitta del gruppo ribelle in un solo attacco è improbabile,
secondo fonti dell'agenzia Fides, da dietro il confine con il Ruanda due grossi contingenti
dell'esercito regolare Ruandese starebbero infatti coprendo la ritirata del gruppo
ribelle che però avrebbe subito ingenti perdite materiali e umane. Considerata la
situazione, il presidente della Monusco, è giustamente poco fiducioso in un risultato
"magico" di un intervento militare e ha auspicato una ripresa del dialogo con M23
per giungere ad una soluzione diplomatica. (D.P.)