2013-08-28 12:08:39

Messa del Papa per il Capitolo degli agostiniani. Il vicario dell'Ordine: momento speciale per affrontare le nuove sfide


Nell’odierna memoria liturgica di Sant’Agostino, Papa Francesco celebrerà, alle ore 18, una Messa nella Basilica di Sant'Agostino in Campo Marzio a Roma. La celebrazione, attesa con trepidazione dalla comunità degli agostiniani, avviene in occasione dell’apertura del 184.mo Capitolo generale dell’Ordine. Proprio sull’importanza di questo Capitolo, Federico Piana ha intervistato il vicario generale degli agostiniani, padre Michael Di Gregorio:RealAudioMP3

R. - Questo è un momento in cui cerchiamo di aggiornarci su tutte le questioni che ci appartengono e di prendere delle decisioni per il futuro dell’Ordine. È un momento molto speciale, perché diversi membri dell’Ordine si riuniscono qui a Roma - saremo circa 90 - in rappresentanza di tutti i membri dell’Ordine che si trovano nel mondo.

D. - Quali sono i compiti di questo Capitolo Generale?

R. - Sono diversi. C’è il compito di prendere le decisioni sulle opere dell’Ordine, cercare di rafforzare il nostro carisma, determinare un programma per l’immediato futuro e - molto importante - eleggere un nuovo priore generale e il suo consiglio.

D. - Quali sono le sfide che si prospettano?

R. - Sono diverse. Abbiamo già formulato un Instrumentum Laboris che vuole proporre ai membri del Capitolo e a tutto l’Ordine una visione per il futuro. Parliamo in modo particolare della comunione e della comunità, che ha un ruolo molto importante nel nostro carisma, e della ricerca dei mezzi per arrivare a questa comunione a un livello molto più profondo. All’interno di questo tema, troviamo anche molte opportunità per portare avanti le opere che appartengono all’Ordine.

D. - Possiamo dire che alcune sfide sono in Europa e anche in Africa...

R. - Certo! Forse sono un po’ diverse tra un continente e l’altro. In Europa vediamo - come vedono anche altre congregazioni ed altri ordini - un numero sempre più inferiore di persone che entrano nell’Ordine. Le vocazioni in questo momento sono poche, anche se comunque ci sono. In Africa, invece, notiamo una crescita e le vocazioni all’Ordine sono in aumento costante. L’Ordine in Africa è molto giovane, quindi la possibilità di rispondere a queste sfide segue una dinamica un po’ diversa.

D. - Queste sono le sfide, ma le difficoltà quali sono?

R. - Le difficoltà sono in questo senso: siamo un Ordine che esiste da secoli - l’Ordine è stato fondato 1244 - quindi le nostre strutture a volte hanno una storia molto lunga. A volte, per noi è difficile riuscire ad aggiornare le nostre strutture per essere più preparati ad affrontare il presente. Questa è la nostra sfida principale.







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