Nuovo attacco di "Boko Haram" in Nigeria: uccisi 14 giovani
La setta islamica dei "Boko Haram" colpisce ancora in Nigeria dopo le 44 vittime di
domenica scorsa. Quattordici giovani, che facevano parte delle milizie pro-governative
sono stati massacrati ieri a Bama da uomini armati che indossavano le divise della
polizia. Dietro questa escalation di violenza nel Paese africano, potrebbe esserci
anche la morte, non ancora confermata del leader di "Boko Haram", Abubakar Shekau?
Cecilia Seppia lo ha chiesto a Massimo Alberizzi, editorialista del
Corriere della Sera:
R. – Sì. Potrebbe
essere legato anche al fatto che sembrerebbe che il leader di "Boko Haram" sia stato
ucciso: anzi, sono stati i militari a dirlo ma non c’è nessuna conferma di questo
e "Boko Haram" stesso non ha confermato. Però, in realtà è uno stillicidio continuo
e quotidiano. Infatti, basta guardare un po’ i media nigeriani per riuscire a capire
che, appunto, la cosa ha delle impennate in termini numerici ma è una cosa cronica,
non è solo una cosa acuta come sembra a noi!
D. – "Uno stillicidio quotidiano"...
e poi più o meno usano sempre la stessa modalità di attacco con questi commando armati
che entrano, fanno irruzione … adesso hanno incominciato anche a tendere trappole,
sempre più frequentemente, travestendosi da finti agenti della polizia …
R.
– Sì: utilizzano le divise dell’esercito, della polizia, fermano a posti di blocco
finti e poi ammazzano le persone, appunto, perché bruciano le macchine: non le rubano.
Quindi, non è una questione di denaro, non è una questione solo di banditismo, però
non è solamente – come noi crediamo – una questione religiosa. In realtà, le radici
di questa violenza devono ricercarsi nel fatto che la Nigeria è un Paese ricchissimo
in cui la gente è poverissima e le ricchezze sono concentrate nelle mani di pochissime
famiglie. Quindi, non c’è una reale ridistribuzione della ricchezza. Consideriamo
che la Nigeria è il più grande e il più popoloso Paese dell’Africa con 150 milioni
di abitanti che, per le royalties del petrolio, potrebbero vivere non dico
a livello scandinavo, ma a livello europeo sicuramente. Invece, mancano i servizi,
le strutture, le strade, l’elettricità va a singhiozzo, non ci sono ospedali, non
ci sono scuole …
D. – Non di rado questi attacchi vanno a colpire i settori
economici e proprio quello dell’agricoltura, che in fondo è più vicina alla gente
povera …
R. – Si: bruciano i campi coltivati… Attenzione, perché noi parliamo
di "Boko Haram", che è al Nord; il petrolio è al Sud: se andiamo a Sud, ci sono altri
gruppi – molti, non tutti, sono proprio gang criminali – che, per esempio, sequestrano
persone in continuazione e poi chiedono il riscatto … La polizia non è in grado, perché
oltretutto molto spesso è connivente …
D. – Di oggi è anche la notizia del
massacro di 14 giorni miliziani pro-governo, cosiddetti giustizieri. Cerchiamo
di capire chi sono, queste milizie, come possiamo definirle e soprattutto perché si
stanno diffondendo proprio a Nord della Nigeria …
R. – Perché a Nord opera
"Boko Haram" e ammazzano soprattutto i cristiani – i cristiani animisti, e poi di
tutte le confessioni religiose: ci sono cattolici ma ci sono soprattutto protestanti,
luterani … Ma attenzione, perché "Boko Haram" non attacca solo i cristiani: ci sono
casi di massacri di musulmani, anche, e quindi in realtà questo dimostra che è una
violenza generalizzata e non mirata in particolare. Certo, i cristiani sono l’obiettivo
più comune, ma non sono solo loro. E i giovani che si oppongono ai "Boko Haram" hanno
deciso dunque di organizzarsi anche loro in gruppi.