Il Patriarca Sako: i cristiani non fuggano dall'Iraq
"Aiutate i villaggi cristiani del nord dell'Iraq". È l'appello lanciato da Mar Luis
Rapheal I Sako, Patriarca della Chiesa caldea, durante la sua visita pastorale alla
diocesi unificata di Zakho e Emmadea avvenuta dal 15 al 23 agosto. Nell'area - riferisce
l'agenzia AsiaNews - sono 40 i villaggi e le città che subiscono la drammatica situazione
di crisi dovuta alle violenze fra sciiti e sunniti in Iraq e al conflitto siriano.
Molti centri abitati non hanno accesso all'acqua, all'elettricità e trovare ospedali
o ambulatori è quasi impossibile. "Questi villaggi hanno bisogno - sottolinea il patriarca
- invitiamo tutti i benefattori, da tutte le diocesi e chiese caldee, ad aiutare la
popolazione cristiana, perché la loro presenza è molto importante". In questi mesi
le diocesi di Mosul, Kirkuk, Zackho, Emmadea ed Erbil hanno vissuto da vicino il dramma
del conflitto fra i musulmani sunniti e sciiti in Siria, la lotta fra governo centrale
e locale per il controllo delle risorse petrolifere e gli attacchi degli estremisti
islamici contro la popolazione, compresa quella cristiana. In questi anni centinaia
di famiglie sono fuggite dal Paese trovando rifugio in occidente o in altre Paesi
del Medio Oriente. Molte migliaia di musulmani curdi siriani sono fuggiti verso il
Kurdistan irakeno. Nella lettera pastorale a tutti i cristiani del nord Iraq, il patriarca
caldeo sottolinea l'importanza della presenza cristiana, invitando la gente a resistere
e a non fuggire. "I cristiani in Kurdistan - afferma - sono cittadini indigeni, hanno
radici profonde che non possono essere sradicate, risalgono a 2mila anni. Molti di
loro hanno sacrificato la vita insieme ai loro fratelli musulmani per la libertà,
la dignità, la convivenza". Per il Patriarca Sako i cristiani sono un ingrediente
fondamentale per preservare il pluralismo culturale e religioso che da secoli caratterizza
l'Iraq, culla delle prime civiltà e delle prime diocesi. "Vi invito - continua - a
partecipare attivamente in tutti i settori della vita: culturale, politica, sociale".
Il prelato parla con dolore del grande esodo della popolazione cristiana, ridotta
in un decennio da quasi 1 milione a meno di 400mila persone: "Non vendete le vostre
case e i vostri terreni. Essi sono una eredità dai vostri Padri. Dovete mantenere
la vostra terra per sempre, invece di trasformarvi in emigranti e stranieri nella
diaspora". Come esempio, il patriarca di Baghdad cita la storia del villaggio di Akra.
"Nella visita a Mosul - racconta - ho incontrato 35 famiglie di Akra, che si sono
trasferita a Duhok comprando un villaggio di nome "Romtha" dove hanno edificato le
loro case, una chiesa, una sala per gli incontro, una scuola e iniziato a coltivare
i campi". "Non abbiate paura delle difficoltà - conclude il Patriarca - perché esse
rinfrescano la vostra presenza e la elevano". (R.P.)