Siria: al via oggi le ispezioni Onu sull'uso di armi chimiche
Al via oggi le ispezioni dell'Onu sull'uso di armi chimiche in Siria. Un’apertura,
quella di Damasco, considerata tardiva da parte degli Stati Uniti. Proprio Washington
– secondo indiscrezioni di stampa – penserebbe ad un attacco da sferrare a breve con
l'appoggio di Londra. Dalla Russia l’appello a non ripetete gli errori dell'Iraq.
Sulla crisi in atto nel Paese oggi riunioni della Lega Araba al Cairo e dei capi di
stato maggiore occidentali e musulmani ad Amman. Sentiamo Marina Calculli:
Il governo di
Assad assicura “piena collaborazione agli ispettori dell’ONU, compreso il fermo totale
delle ostilità nella zona interessata”. Via libera immediato, dunque, all’indagine
sull’uso di gas nervino sui civili, fatto imputato al regime da parte dei ribelli,
mentre Medici senza Frontiere ha confermato di aver accolto un elevatissimo numero
di persone con sintomi da intossicazione. Tra di esse almeno 350 sono morte negli
ospedali della ONG. La Russia rivendica un successo diplomatico per aver convinto
il regime a collaborare e mette in guardia l’America contro un possibile intervento.
Ma anche l’Iran traccia la sua personale “linea rossa” e avverte Washington: “se attaccherete
la Siria, aspettatevi conseguenze pesantissime”. Ma Obama intanto placa la furia di
Francia e Gran Bretagna che vorrebbero un intervento immediato: il capo della Casa
Bianca ha ribadito che senza il via libero dell’ONU, in Siria non ci sarà un’azione
militare. Il che equivale quasi a dire che l’intervento non ci sarà, visto che la
Russia è pronta ad opporre il veto. Nell’incertezza, però, Washington rafforza la
sua presenza navale nel Mediterraneo: un altro vascello è appena giunto a dar man
forte alla sesta flotta statunitense.