Mons. Bianchi al Sinodo Valdese: "Insieme per le sfide dell'Italia"
“Un saluto non di 'circostanza' ma espressione del sentimento di un cristiano in mezzo
ad altri cristiani che con loro condivide preoccupazioni e sfide davanti all’orizzonte
del mondo e del nostro Paese”. Così si è espresso mons. Mansueto Bianchi, presidente
della Commissione per il dialogo ecumenico e interreligioso della Conferenza episcopale
italiana (Cei), rivolgendosi al Sinodo delle chiese metodiste e valdesi apertosi ieri
a Torre Pellice (To). “Insieme alla comunità ebraica, credo che i valdesi siano stati
'l’altro' che ha accompagnato, pur nelle contraddizioni della storia, il processo
di formazione dell’’ethos’ nazionale”, ha sottolineato Bianchi in un discorso accolto
da un caloroso applauso da parte dei membri del Sinodo di cui l’agenzia Nev riporta
alcuni stralci. L’esponente della Cei - riferisce l'agenzia Sir - ha proseguito ricordando
le sfide che oggi in Italia “interrogano noi cattolici come voi valdesi”; in particolare,
le questioni della multiculturalità e della multireligiosità, della nuova evangelizzazione,
del rapporto tra il cristianesimo del Nord e del Sud del mondo, quello da cui proviene,
in ambito cattolico, Papa Francesco, e in cui si afferma, in ambito protestante, la
vivace realtà dei movimenti pentecostali. “La crisi che la Chiesa attraversa - ha
proseguito Bianchi - è legata più ampiamente a quella dell’Europa e dell’Occidente.
Altrove il cristianesimo vive invece una stagione di grande vivacità. Come italiani
e come europei dobbiamo chiederci come vivere questa stagione nuova del cristianesimo
in cui altre sensibilità si affacciano”. Secondo Bianchi, nel contesto della crisi
che l’Occidente vive oggi, le Chiese sono chiamate a offrire “un originale contributo
per immaginare altre vie di sviluppo e di crescita”, rispettose del Creato, attraverso
“il loro patrimonio di valori e con la loro esperienza capillare di solidarietà e
carità”. Queste sfide comuni, in un momento in cui il dialogo ecumenico sui contenuti
della fede è in stallo, rappresentano “le occasioni per sviluppare un dialogo sul
mondo, un dialogo sull’impegno, un dialogo sulla e nella responsabilità”, ha concluso
mons. Bianchi. (R.P.)