Guatemala: l’impunità nel Paese si riduce di più del 20%
In Guatemala, la Commissione internazionale contro l’impunità, la Cicig, ha ottenuto
ottimi risultati nel ridurre il fenomeno dell’impunità per reati commessi nel Paese
dalla politica e la pubblica amministrazione. “Sei anni fa il livello di impunità
era pari al 93%, oggi è del 70%” ha detto il capo della Cicig, Francisco Dall’Anese,
alla presentazione del rapporto per l’anno 2012-2013. Il giurista, riporta l'agenzia
Misna, ha però precisato che la Cicig “non può risolvere da sola i problemi e la ciliegina
sulla torta devono metterla i guatemaltechi”. La Cicig, che opera sotto mandato dell’Onu
ed è un ente unico nel suo genere, è in azione dal 2006 e da quella data “non ha perso
un solo caso”. Per dare un esempio della sua efficienza, nel processo all’ex-presidente,
Alfonso Portillo, pur non riuscendo ad arrivare ad una condanna in patria, è riuscita
ad ottenere l’estradizione dell’imputato verso gli stati uniti, per essere processato
per vari reati di riciclaggio. Ancora molto lavoro resta da fare in Guatemala perché
il sistema giudiziario riesca ad assicurare anche i più “protetti”, le vicende più
rilevanti non arrivano infatti in tribunale a causa della collusione dei giudici.
La Cicig stessa ha ricevuto, in questi anni di attività, ben 95 denunce da funzionari
pubblici e per 31 si è già arrivati ad una sentenza a favore dell’ente internazionale.
A questa onda di denunce la Cicig ha risposto con dossier e denunce verso 25 funzionari
pubblici di cui 16 giudici. L’obbiettivo della Cicig è però portare il Paese verso
una situazione di normalità e quindi a una dissoluzione dell'ente nel momento in cui
la legge in Guatemala sarà veramente uguale per tutti. (D.P.)