Card. Gracias: lo stupro di gruppo a Mumbai, declino spirituale e sociale dell’India
Il brutale stupro di gruppo commesso contro una giovane fotoreporter di Mumbai "riflette
il declino spirituale, sociale e culturale del nostro Paese. È urgente riportare Dio
al centro delle nostre vite: in famiglia, in società, nei posti di lavoro, e condurci
secondo i valori del Vangelo". È così che il card. Oswald Gracias, arcivescovo di
Mumbai, commenta all'agenzia AsiaNews il nuovo caso di violenza sessuale, avvenuto
il 22 agosto scorso, che ha sconvolto il Paese. Una notizia accolta "con profonda
angoscia e collera: è la peggiore aggressione che una donna possa subire. Lo stupro
è terrorismo fisico e psicologico, un crimine abominevole contro l'onore delle donne".
La vittima è una giovane fotoreporter di 22 anni, stagista di una rivista in lingua
inglese con base a Mumbai. Accompagnata da un collega, quel giorno si era recata alla
Shakti Mills - ex fabbrica tessile ora in stato di abbandono - per realizzare un servizio
fotografico. L'attacco si è svolto al termine del lavoro: mentre uscivano, sono stati
circondati da tre uomini, che hanno detto loro che non avevano il permesso di fotografare.
La ragazza ha chiamato il proprio capo, che ha suggerito di andarsene in fretta. La
situazione è degenerata: gli uomini, cinque in tutto, hanno picchiato e legato il
collega, poi hanno trascinato la ragazza dietro a un muro. Hanno spento il suo cellulare
e l'hanno violentata a turno. Secondo le ricostruzioni della polizia - che in questi
giorni ha arrestato tutti i sospetti - gli aggressori hanno anche costretto la vittima
a pulire la scena del suo stesso sangue. La giovane è in ospedale, ma in condizioni
stabili. Il chief minister del Maharashtra ha ordinato un processo rapido contro i
cinque, che hanno tra i 18 e i 23 anni. Il caso ricorda il grave stupro di gruppo
di New Delhi, avvenuto nel dicembre del 2012. "Purtroppo - sottolinea ad AsiaNews
il card. Gracias - le nostre donne e le nostre bambine subiscono violenze e abusi
persino nelle loro famiglie, oltre che nella società, che le umilia, le svilisce,
le discrimina, le esclude e le sfrutta. La corrosione della morale e la corruzione
dei valori dimostra che il nostro sistema di valori è stato seriamente compromesso".
Come presidente della Conferenza episcopale dell'India (Cbci), il porporato ricorda:
"La Chiesa è uno strumento per servire la società e la nazione attraverso l'educazione
e le nostre strutture. Ho già chiesto alle nostre scuole di inculcare i valori della
giustizia e del rispetto di genere non solo agli studenti, ma anche ai genitori. È
importante sensibilizzare madri e padri su come trattiamo le donne nelle nostre famiglie.
La Chiesa di Mumbai e di tutta l'India servirà per dare inizio a una cultura e una
società nobile, costruite sull'uguaglianza, la giustizia e il rispetto tra uomini
e donne". Da decenni la Chiesa indiana dedica l'8 settembre, festa della Natività
di Maria, alle bambine. (R.P.)