Nel Pdl scontro dopo le parole di Santanché. Letta sul governo: serve buon senso
Il Pdl conferma la fedeltà a Berlusconi e continua a minacciare la caduta del governo
se sarà votata la decadenza del suo leader. Tuttavia nel partito fanno discutere le
dichiarazioni di Daniela Santanché. Ma il Pd ribadisce: le sentenze si rispettano.
Intanto il premier Letta chiede che prevalga il buon senso, altrimenti si rischia
di entrare in un avvitamento figlio dell'irrazionalità che non servirebbe al Paese.
Giampiero Guadagni:
Il giorno dopo
il vertice di Arcore è scontro all’interno del Pdl. Unito nel definire costituzionalmente
inaccettabile la decadenza da senatore di Berlusconi, che potrebbe essere votata il
9 settembre dalla Giunta delle elezioni di Palazzo Madama. Pdl profondamente diviso
invece sulla sorte del governo Letta. Governo finito, dice Daniela Santanché che in
una intervista attacca le colombe del partito, che replicano accusando la Santache
di danneggiare il partito e lo stesso Berlusconi; e rimarcando la necessità di sostenere
il governo delle larghe intese. Domani il primo test al Consiglio dei ministri nel
quale dovrebbe essere perfezionato l’accordo politico sui precari della pubblica amministrazione.
Ma il vero banco di prova sarà mercoledì quando il governo dovrà discutere e decidere
dell’Imu sulla prima casa. Il Pdl, con il capogruppo alla Camera Brunetta, incalza
l’Esecutivo. Ma il Pd con il sottosegretario all’Economia Fascina ribatte: le risorse
per l’abolizione totale non bastano, occorre anche rifinanziare la cassa integrazione
in deroga. Da parte sua il premier Letta lasciando l'Afghanistan ha detto di tornare
a Roma con più determinazione perché l’autolesionismo non sia il sentimento con cui
si racconta l'Italia all'estero.