Madonna delle Lacrime: la Chiesa di Siracusa celebra il 60.mo anniversario
Ricorre quest’anno il 60.mo anniversario della lacrimazione della Madonna a Siracusa.
Le celebrazioni solenni sono cominciate sabato nella cittadina siciliana con una fiaccolata.
Fino al 29 agosto, nella Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime, si svolgeranno
diverse liturgie e ai fedeli saranno proposte anche sacre rappresentazioni, per ricordare
e rappresentare l’universalità del linguaggio delle lacrime di Maria. Al microfono
di Tiziana Campisi, il rettore del Santuario, don Luca Saraceno, ricorda
la prodigiosa lacrimazione di 60 anni fa e l’importanza di questo anniversario:
R. - Dal 29
agosto al primo settembre 1953, da un quadretto di gesso del “Cuore immacolato di
Maria” sono sgorgate lacrime umane. Questa è la definizione che fu data da una commissione
scientifica che analizzò quel liquido e affermò che si trattava, in maniera straordinaria,
proprio di lacrime umane. Quindi, 60 anni certamente di memorie, di un evento che
ancora oggi intende provocare, risvegliare le coscienze di noi uomini, di noi credenti.
Un anniversario che intende celebrare non soltanto un passato - guardando alle nostre
radici - ma avere un’attenzione particolare per l’oggi.
D. – In che modo state
celebrando questo anniversario?
R. – Vogliamo raccontare questo evento attraverso
lo stile e l’arte della preghiera - così come la Chiesa ci insegna - attraverso le
celebrazioni dell’Eucaristia, quindi, un linguaggio liturgico, un linguaggio della
fede; ma anche raccontandolo con un linguaggio che gli uomini possono intendere, come
può essere il linguaggio dell’arte. Dal 29 agosto al primo settembre saranno presenti
nel Santuario alcuni cardinali ed un vescovo che ci aiuteranno ad interpretare il
“segno” delle lacrime, un segno che ancora oggi parla. Abbiamo scelto quest’anno di
invitare quattro tra cardinali e vescovi, provenienti da quattro continenti – manca
il quinto che è l’Oceania ma ci hanno detto che era troppo distante e facevano fatica
ad essere qui – che per quattro giorni ci racconteranno certamente la cattolicità
della fede.
D. – A 60 anni dalla “lacrimazione” di Maria a Siracusa, qual è
il messaggio che giunge ai cristiani oggi?
R. – Credo che sia un messaggio
di grande consolazione. Il 60.mo anniversario è caratterizzato da questo tema pastorale,
che è quello della “consolazione”. Abbiamo scelto un motto del Profeta Isaia: “Consolate
e consolate il mio popolo”, quasi come se Maria avesse ascoltato questo grido da parte
di Dio di voler consolare il popolo e Lei lo ha fatto, piangendo appunto le nostre
stesse lacrime. Dunque, è un messaggio di grande consolazione, dove consolazione –
come ci ricordava il Papa emerito, Papa Benedetto XVI – non è semplicemente una “pacca
sulle spalle”, o un conforto. La consolazione è il desiderio di liberare il suo popolo,
di dare misericordia, di salvare il suo popolo. La Madonna ha smesso di piangere il
primo settembre 1953, ma ancora oggi a piangere sono tanti dei nostri fratelli. È
un messaggio che, proprio perché siamo stati consolati, chiede a noi di consolare.
Come ci ricorda San Paolo nella seconda Lettera ai Corinzi: “Proprio perché siamo
stati consolati, adesso consolate voi stessi con la consolazione di Dio”.