2013-08-24 08:11:52

Terrore in Libano: 50 morti in duplice attentato alle moschee sunnite


Sconcerto nel mondo per la strage avvenuta ieri in Libano. Circa 50 persone, secondo un bilancio ancora non ufficiale, hanno perso la vita nel duplice attentato compiuto ieri nella seconda città del Paese, Tripoli, alla fine della preghiera islamica del venerdì. Altissimo il numero dei feriti: almeno 500. Il presidente della Repubblica, Suleiman, ha rivolto un appello a tutti i libanesi, perché rimangano uniti e sconfiggano ogni tentativo di creare conflitti. Unanime la condanna internazionale per quanto avvenuto; l’ultima è quella dell’Iran. Il servizio di Francesca Sabatinelli:RealAudioMP3

Era dalla fine della guerra, nel 1990, che non si registrava un così alto numero di vittime per un attentato in Libano, ha informato rapidamente la Croce Rossa locale. Tripoli, importante città sulla costa settentrionale del Paese, è stata squarciata due volte in questo venerdì subito dopo l’appuntamento settimanale per i fedeli islamici con la preghiera, e le esplosioni sono avvenute nei pressi di due moschee sunnite, i cui predicatori sarebbero oppositori del presidente siriano al-Assad e quindi del suo prezioso alleato libanese Hezbollah, che però ha espresso la sua condanna, definendo gli attacchi parte di un progetto criminale che mira a scatenare guerre settarie e etniche in Libano. La prima autobomba, nel centro città, è esplosa vicino all’abitazione del premier dimissionario, Najib Mikati, in quel momento assente da Tripoli. La seconda, dopo cinque minuti, ha colpito un’area non lontano dalla casa dell’ex capo della polizia. Soltanto una settimana fa un kamikaze si era fatto esplodere nella zona sciita di Beirut, roccaforte di Hezbollah, in quel caso le vittime erano state 27. Tripoli soprattutto negli ultimi mesi è stato teatro di cruenti scontri tra sunniti, sostenitori dell’opposizione siriana, e alawiti, vicini al presidente siriano Bashar al-Assad.







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