Meeting di Rimini. Guarnieri: ognuno ha dato suo contributo, continua la raccolta
firme per i cristiani perseguitati
Si è chiuso il Meeting di Cl a Rimini. Soddisfazione da parte di Emilia Guarnieri,
presidente della Fondazione che organizza l'avvenimento, per la sette giorni di dibattiti.
Annunciato anche il tema della prossima edizione: "Verso le periferie del mondo e
dell'esistenza. Il destino non ha lasciato solo l'uomo". Alessandro Guarasci
ha intervistato la stessa Guarnieri:
R. - C’era tanto
pubblico e sono intervenuti relatori di alto profilo. Questo è uno dei fattori che
mettiamo fortemente in evidenza quest’anno. Tutti i contenuti che sono stati portati,
da quelli più specificatamente culturali, ecclesiali, spirituali, fino a quelli di
carattere politico ed economico sono stati reali: in questo meeting, non c’è stata
passerella, neanche da parte dei ministri, delle personalità di carattere istituzionale.
Hanno portato contributi pertinenti su ciò che veniva chiesto loro, che il tema fosse
la scuola, piuttosto che il lavoro, l’economia, la ripresa …
D. - Le famiglie
italiane e l’Italia hanno bisogno in questo momento di stabilità?
R. - Assolutamente
sì. Le famiglie italiane, la gente, tutti, hanno bisogno di stabilità. In Italia è
evidente anche ai non addetti ai lavori, ce lo continua a ridire il contesto europeo,
siamo di fronte al semestre di presidenza italiana ... Sono tutte cose che vanno in
un certo tipo di direzione, quella della stabilità.
D. - Un tema importantissimo
è stato quello della libertà religiosa: questo Meeting, quale aiuto può dare, affinché
i cristiani siano considerati dei veri cittadini anche nei Paesi musulmani e non solo?
Pensiamo all’Europa …
R. - C’è una forma fortissima di emarginazione, di ostracismo
nei confronti dell’esperienza cristiana. Tra l’altro, Papa Francesco lo ha fortemente
ribadito nel messaggio che ha inviato per l’apertura del meeting, quando ha parlato
di povertà dell’uomo, di mendicanza, quando ha parlato con estrema forza del fatto
che il potere tende ad impossessarsi dell’uomo. Quindi che sia in atto tutto questo
è chiarissimo, così come è altrettanto evidente la violenza in alcuni Paesi musulmani,
la forza con la quale si tenta di impedire loro di vivere tranquillamente distruggendo
chiese … Dal Meeting parte un’amicizia reale tra cristiani e musulmani, c’è stima
reciproca, c’è un lavoro comune. L’altro giorno, abbiamo avuto il nostro amico Wael
Farouq, egiziano musulmano, lanciare l’appello per i cristiani perseguitati. Perché
appunto, da questo Meeting parte anche questo appello per i cristiani perseguitati
firmato prima di tutto dal premier Letta il primo giorno in cui è venuto; firmato
da tutti i personaggi, le personalità politiche ed istituzionali e culturali che sono
intervenute qui al Neeting, e che è stato già firmato da decine di migliaia di persone.
L’appello e la raccolta di firme continuerà anche nei prossimi mesi perché vorremmo
proprio che questo contenuto sia una richiesta del riconoscimento dell’esperienza
dei cristiani, della vita dei cristiani in tanti posti, come un fattore di bene per
tutti, come garanzia di libertà per tutti. Vorremmo che questo appello diventasse
uno dei punti importanti della presidenza italiana in Europa nel prossimo semestre.