2013-08-24 11:10:02

Mare solidale: l’esperienza dello stabilimento “L’Arca” di Ostia


“Un’alternativa per tutti”: è lo slogan dello stabilimento balneare “L’Arca” di Ostia, legato alla Caritas di Roma. La struttura, gestita dalla cooperativa “Roma Solidarietà”, accoglie anziani soli e famiglie indigenti che altrimenti non potrebbero permettersi una vacanza al mare. Ad animare lo stabilimento sono giovani volontari che arrivano da tutta Italia. Per una testimonianza su questa struttura, al traguardo dei 10 anni di attività, Alessandro Gisotti ha intervistato Gennaro Di Cicco, responsabile per la Caritas dell’Arca:RealAudioMP3

R. – La Caritas ha tenuto conto di due aspetti: quello di fronteggiare la solitudine soprattutto estiva degli anziani ma anche dei bambini, che in qualche modo fanno riferimento agli oratori romani; e nei mesi invernali - per non lasciare la struttura chiusa - l’ospitalità di donne che ad Ostia dimorano in strada. Quindi, pur essendo un’attività stagionale, si contraddistingue per questa apertura annuale. L’obiettivo è ovviamente solidaristico: quello di far trascorrere a centinaia di anziani delle ore in serenità che - in accordo con il comune e con la provincia di Roma - vengono accolti da numerosi volontari all’Arca; e poi nel periodo invernale questa attività di accoglienza notturna.

D. – Che cos’è che lo rende diverso dagli altri stabilimenti?

R. – L’unicità dello stabilimento è caratterizzata dal fatto che ogni giorno sono presenti dai 30 ai 40 volontari provenienti da tutta Italia e che ci aiutano nella gestione. È un volontariato “di spiaggia”. Quello che chiediamo ai volontari è di aiutarci nelle relazioni, anche lo spazio in riva al mare non deve assolutamente diventare uno spazio anonimo. È anche una possibilità per tante persone che sono in difficoltà economica di accedere gratuitamente allo stabilimento. È veramente un’alternativa per tutti, una spiaggia offerta soprattutto a chi non può garantirsi la vacanza.

D. – Ovviamente, sia per i volontari che per gli anziani o le famiglie che vengono all’Arca, c’è qualcosa che resta…

R. – Anche se sono gruppi di volontari provenienti da altre città di Italia, il contatto con l’anziano che hanno conosciuto sotto l’ombrellone resta. Questo è molto bello perché ci sono rapporti che durano ormai da diversi anni tra volontari ed anziani ospiti.







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