Filippine: corruzione, al via la riforma dei fondi per i parlamentari
Davanti alla crescente ostilità popolare e dei media e al rischio di una manifestazione
che secondo i promotori potrebbe portare lunedì davanti al palazzo presidenziale un
milione di filippini, il presidente Benigno Aquino III ha acconsentito alla riforma
del sistema che finora ha permesso ai parlamentari di utilizzare in modo discrezionale
nei loro distretti elettorali milioni di dollari di fondi per le emergenze e lo sviluppo.
Ampi sprechi del denaro - spiega la Misna - pubblico erano già stati denunciati in
passato ma il fenomeno si è accentuato negli ultimi tempi fino allo scandalo che ha
visto coinvolta una nota donna d’affari del paese che avrebbe aiutato diversi politici
a incanalare fondi pubblici in attività illegali. Una verifica contabile ha dimostrato
che nell’ultimo triennio, 141 milioni di dollari sono finiti a istituzioni o progetti
fantasma, comunque lontani dagli scopi per cui il fondo è stato costituito. In particolare
negli ultimi giorni, una parte consistente della stampa, della società civile e la
Chiesa si è detta contraria a un’istituzione che alimenta la corruzione e – come sottolineato
da un duro intervento del cardinale e arcivescovo di Manila, Luis Antonio Tagle –
“va ancora una volta a scapito dei poveri che dovrebbero essere i primi referenti
degli eletti in parlamento”.