Al Festival del Teatro medievale e rinascimentale di Anagni, due serate dedicate a
San Francesco
Il più longevo festival di Teatro medievale e rinascimentale italiano ed europeo compie
20 anni. E’ quello di Anagni, che prende il via con un cartellone d’eccezione che
arriva fino al primo settembre. Si spazia dalle letture francescane di Michele Placido,
ai Comici dell’arte di Vanessa Gravina, dall’interpretazione shakespeariana di Mariano
Rigilllo, al classico musical Forza venite Gente di Michele Paulicelli. Tema
conduttore, il “viaggio”, mosso dalla speranza e dal sogno. Il servizio Gabriella
Ceraso:
Anagni si
conferma dopo vent’anni la scenografia ideale per eventi che rievocano, ricordano
e analizzano la straordinaria letteratura del Medioevo e del Rinascimento, specie
in ambito teatrale. Il direttore artistico, Giacomo Zito:
“Questa
è stata l’unicità del Festival e lo è tuttora, perché condivide questa peculiarità
con pochissimi festival mondiali. Le proposte vengono selezionate in base alle coerenze
all’interno dei testi o degli allestimenti, ma devono fare riferimento – ovviamente
– a quel mondo, anche in maniera critica, anche in maniera modernizzata, ma ovviamente
il riferimento storico, letterario ci dev’essere”.
Per la 20.ma edizione
il direttore artistico sceglie come filo conduttore “il viaggio” :
“Il viaggio,
in realtà, è stato poi il punto d’arrivo di una riflessione fatta sull’utopia e sulla
speranza. Forze che dentro l’uomo, poi, conducono alla necessità del muoversi, soprattutto
– poi – l’utopia, l’idea di potere considerare un mondo diverso e di mettersi in cammino
per raggiungerlo”.
Il viaggio è la scoperta del mondo esterno ma anche
di noi stessi, come racconta lo spettacolo d’apertura di Gianfranco D’Angelo, che
veste i panni di emblematici detentori del potere. Si sorride e si riflette. Gianfranco
D’Angelo:
“Diciamo che è una critica al potere. Il potere, purtroppo,
uccide, soffoca le rivoluzioni, tortura gli indifesi …”.
Poi c’è il viaggio
dantesco raccontato nell’antologia cinematografica di Massimo Cardillo, l’incontro
immaginario tra Cervantes e Shakespeare nel lavoro di Consuelo Barillari, l’antologia
di pièce teatrali riletti nella chiave della commedia dell’arte, con Vanessa Gravina
e Edoardo Siravo, e infine un weekend – 31 agosto 1° settembre – dedicato a Francesco
d’Assisi, santo e letterato, emblema del Medioevo. Ancora il direttore artistico Giacomo
Zito:
“Francesco è forse il più grande autore medievale italiano; anche
al di là della figura religiosa o spirituale, è stato un innovatore. La sua scrittura
nella sua semplicità e il verso nella sua forza diventano un paradigma letterario.
In più, la visionarietà di Francesco, la capacità di immaginare un mondo completamente
diverso dal suo fatto non solo di ascesi o di negazione del corpo: anzi. Riuscendo
a coniugare in una sintesi assoluta proprio i due aspetti del corpo e dell’anima,
fa diventare la sua poesia direi profetica, tra l’altro, molto teatrale, molto musicale”.
Nei
due spettacoli dedicati al Poverello d’Assisi, anche una dedica speciale da parte
della direzione del Festival:
“E’ anche un appuntamento che richiama la
nostra attenzione sul nuovo Pontefice: la nostra è un po’ una dedica …”.