Le spoglie di Sant'Agostino esposte fino al 28 agosto nella Basilica di San Pietro
in Ciel d'Oro di Pavia
Da questo sabato, 24 agosto, nella Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro di Pavia,
le spoglie di Sant’Agostino saranno esposte alla venerazione dei fedeli fino al 28
agosto, giorno in cui la Chiesa celebra la memoria del vescovo di Ippona. L’urna che
custodisce le reliquie del grande dottore della Chiesa verrà collocata nell’altare
al termine della celebrazione eucaristica che avrà inizio alle 18.30 e che sarà presieduta
dal vescovo di Ivrea, mons. Edoardo Cerrato. La liturgia apre le iniziative previste
dalla Comunità agostiniana di Pavia e dal Comitato Pavia Città di Sant’Agostino per
la Festa di Sant’Agostino 2013, che culmineranno il 28 agosto, alle 18.30, nel solenne
Pontificale celebrato dal cardinale Giuseppe Versaldi, prefetto degli Affari Economici
della Santa Sede. Il 25, 26 e 27 il triduo di preparazione sarà tenuto da mons. Giovanni
Scanavino, vescovo emerito di Orvieto. Il 27 agosto sarà celebrata anche la memoria
di Santa Monica, madre di Sant’Agostino, che sarà ricordata anche con un concerto
per violino ed organo-orchestra, alle 21. Lina Uinskyte, violino, e Marco Ruggeri,
organo, eseguiranno musiche di Ottorino Respighi, Francesco Cilea e Dmitri Kabalevsky.
La Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro custodisce le spoglie del Padre della Chiesa
morto a Ippona, in Algeria, il 28 agosto del 430, dall’VIII secolo. A conservarle
è un’arca marmorea che narra la vita dell’autore delle Confessioni. Per aprire la
grata che protegge l’urna medievale dove sono riposte da secoli, verranno utilizzate
contemporaneamente quattro chiavi, durante l’anno conservate dal vescovo di Pavia,
dal sindaco di Pavia, dal priore della comunità agostiniana di Pavia e dal capitolo
della cattedrale di Pavia. La divisione delle chiavi fra le autorità religiose e civili,
indica l’influenza del Santo nella storia religiosa e sociale pavese. Sant’Agostino
è compatrono della diocesi di Pavia, insieme a San Siro, per volere del vescovo monsignor
Giovanni Giudici. (T.C.)