Il commento di don Ezechiele Pasotti al Vangelo della Domenica
Nella 21.ma Domenica del Tempo ordinario, la liturgia ci presenta il passo del Vangelo
in cui Gesù afferma che nel regno dei cieli si entra per la porta stretta e che molti
cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno:
“Verranno da oriente e da
occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio.
Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi”.
Su questo brano evangelico ascoltiamo una breve riflessione di don Ezechiele
Pasotti, prefetto agli studi nel Collegio Diocesano missionario “Redemptoris Mater”
di Roma:
Il Vangelo di
oggi è una pagina di “capovolgimenti divini”, che non sono un gioco letterario, ma
toccano esistenzialmente la vita: da una parte Gesù chiede di sforzarsi di entrare
per la porta stretta, perché “molti” cercheranno di entrare e non vi riusciranno;
dall’altra afferma: “Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno
e siederanno a mensa nel Regno di Dio”. A questi “pochi” che entrano, si contrappongono
i “molti” che accorrono gioiosamente da tutte le parti! Ancora: da una parte c’è chi
si sente già col biglietto d’ingresso assicurato – perché pensa di far parte del
popolo di Dio –, che si sente dire duramente: “Voi, non so di dove siete! Allontanatevi
da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”. Dall’altra c’è la gioiosa, gratuita esultanza
di chi da “ultimo”, si vede posto tra i “primi”. Capovolgimento evangelico, dicevamo:
chi ha considerato il combattimento per la vita divina in noi una cosa da non prendere
troppo sul serio, o addirittura una perdita di tempo, ora è come addormentato, trascinato
via da altre cose e giunge quando la porta di casa è già stata chiusa; mentre i “molti”
che si sono affrettati ad entrare, sono ora seduti gioiosamente a mensa nel Regno
di Dio. L’annuncio del Vangelo ci dice che il tempo si è fatto breve. Il popolo che
prende posto al banchetto, già anticipato nella mensa eucaristica, è un popolo nuovo,
senza la polvere delle cose sul cuore, un popolo pieno di Dio: gioioso di obbedire
alla grazia del suo battesimo. Affrettiamoci, lottiamo anche noi, se non vogliamo
correre il rischio di restare fuori!