2013-08-22 16:06:39

Solidarietà dei vescovi svizzeri per i cristiani in Egitto


Solidarietà nei confronti dei cristiani dell’Egitto e del Medio Oriente è stata espressa dalla Conferenza episcopale svizzera (Ces): in una nota a firma di mons. Markus Büchel, presidente della Ces, viene sottolineata “con indignazione e tristezza la drammatica situazione che vive attualmente l’Egitto, insieme ad altri Paesi del Medio Oriente, come la Siria”. Ribadendo che “le comunità cristiane in Egitto sono particolarmente vulnerabili”, mons. Büchel invita tutti i cattolici svizzeri a pregare per le vittime della violenza, soprattutto nel corso delle Messe di sabato e domenica prossima. Sempre domenica, inoltre, alle ore 20.00, si terrà una Veglia di preghiera nell’Abbazia di Einsielden. Alla celebrazione saranno presenti anche alcuni esponenti copti residenti in Svizzera, “per condividere la preghiera e la solidarietà nei confronti delle vittime della follia umana”. Quindi, la nota episcopale ribadisce che i vescovi elvetici “considerano molto seriamente” l’aggravarsi della situazione al Cairo ed invitano, quindi, tutte le parrocchie e le comunità religiose del Paese “ad affidare a Dio tutte le persone vittime di violenza ed ingiustizia”, affinché “i cuori degli uomini si aprano alla pace che è in Dio, perché Dio è la pace”. “Una violenza ed un terrore inaccettabili – continua la Ces – prendono di mira tutta la popolazione, persone di ogni età, di ogni religione e di ogni schieramento politico”, senza dimenticare il saccheggio di circa “80 Chiese, monasteri, conventi, scuole cristiane, ospedali ed altre istituzioni”. Allo stesso tempo, mons. Büchel si dice “profondamente toccato, in senso positivo, dal vedere che in Egitto alcuni musulmani si impegnano, fianco a fianco con i cristiani, nella difesa delle Chiese e dei fedeli”. Infine, la Conferenza episcopale elvetica chiede al governo locale di intraprendere tutte le vie diplomatiche possibili in favore di una soluzione alla crisi egiziana e del rispetto della libertà religiosa. Ulteriori aiuti, conclude la nota, possono essere inviati tramite la Caritas. (I.P.)







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