2013-08-19 14:45:29

Meeting di Rimini. Guarnieri: "Il Papa interprete del grido d'amore dell'umanità"


In pieno svolgimento il Meeting di Rimini sul tema: “Emergenza uomo”. La Messa presieduta da mons. Lambiasi ed il messaggio di Papa Francesco hanno aperto questo 34.mo appuntamento. Il Pontefice ha ribadito che il potere teme chi dialoga con Dio perché ciò rende liberi. Su questo passaggio ascoltiamo al microfono dell’inviato Luca Collodi, Emilia Guarnieri, presidente della Fondazione del Meeting per l'Amicizia tra i Popoli:RealAudioMP3

R. – Sicuramente è una frase molto forte, una frase che ci ha commosso. Proprio da questo Meeting stiamo lanciando un appello contro la persecuzione dei cristiani. In qualche modo facciamo riecheggiare quello che il Santo Padre ha detto, cioè che la presenza dei cristiani è comunque un antidoto contro il potere; proprio perché i cristiani, gli uomini che credono di avere un rapporto con il “Mistero” - come dice il Santo Padre - sono una realtà irriducibile.

D. – Le parole del Papa non vi fanno sentire più responsabili come laicato impegnato all’interno della Chiesa?

R. – Certo. Il Papa, parlando della Chiesa, ci dice che responsabilità abbiamo e ne abbiamo sicuramente! Io credo che ce ne stiamo rendendo conto, la storia ce ne fa rendere conto, ed è quello che il Papa ha detto in questo messaggio e ci sta ripetendo in questi mesi: “Il mondo ha proprio bisogno di un tessuto di umanità nuova”. Questo amore di cui il Papa parla di continuo, questo bisogno di accoglienza, di andare incontro a tutti, è come se il Papa si facesse interprete del grido di un’umanità che ha bisogno di amore. Ma c’è bisogno di incontrare un umano diverso, un umano che ama prima, che ama a prescindere da come è l’altro, che ama solo perché l’altro esiste. Questa è la testimonianza a cui credo i cristiani siano chiamati e questa è anche la testimonianza che proviamo a dare in qualche modo con l’esperienza del Meeting.

D. – Ieri, nella giornata inaugurale, il saluto videoregistrato del presidente della Repubblica Napolitano che ha sottolineato il contributo della Chiesa nella vita spirituale e sociale dell’Italia e dell’Europa…

R. – “Bisognerebbe essere ciechi per non accorgersene” ha detto il presidente. Questo è molto bello, ci ha riempito ovviamente di gioia e riecheggia questa sensibilità alta che il presidente Napolitano ha nei confronti - da una parte - di tutto ciò che rappresenta una risorsa positiva per il nostro Paese ed in generale per il mondo e - dall’altra parte - credo che esprima anche una stima nei confronti delle esperienze religiose ed in particolare delle esperienze della Chiesa. Inoltre, il suo rapporto con Benedetto XVI credo che sia stato un fatto storico, grande e che ha lasciato un segno. Qui al Meeting stiamo presentando un libro con i discorsi politico-giuridici di Benedetto XVI ed i curatori hanno chiesto proprio al presidente Napolitano un’introduzione.







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