Venerdì della collera in Egitto. Bagno di sangue a piazza Ramses
In Egitto divampa la violenza. Nel venerdì della collera indetto dai Fratelli Musulmani,
l’esercito spara in strada sui manifestanti. Oltre 40 i morti negli scontri a piazza
Ramses, nel centro del Cairo. Vittime anche in altre località del Paese. La tv di
Stato ha denunciato anche l’uccisione di un poliziotto. A rischio le località turistiche.
La comunità internazionale segue con apprensione l’evolversi dei fatti. Paolo Ondarza:
Venerdì
della collera, nuovo bagno di sangue in Egitto. Le forze dell’ordine sparano sui dimostranti
al Cairo, Giza, Tanta, Damietta, Hurgada e altre città del Paese. Sono decine i morti,
imprecisati i feriti. Da piazza Ramses i responsabili sanitari hanno lanciato una
richiesta di aiuto di fronte al grande numero di ricoveri. I tanti dimostranti scesi
in piazza a sostegno del presidente deposto Mohamed Morsi giurano vendetta contro
il governo definito golpista e assassino. L’esercito da giorni aveva più volte annunciato
lo sgombero dei sit-in: L’ambasciatore egiziano Amr Hel a Roma spiega che lo sgombero
delle piazze è stato necessario specialmente dopo che sono stati scoperti all'interno
degli accampamenti dei pro-Morsi immensi arsenali di armi e fosse comuni per persone
decedute da decine di giorni dopo essere state torturate". Tuttavia tra gli oppositori
dell’ex presidente c’è chi prende le distanze dalla repressione operata dall’esercito.
E’ il caso del portavoce del Fronte di Salvezza Nazionale Khaled Dawood, condiderato
braccio destro dell'ex vicepresidente e premio Nobel per la pace Mohamed el-Baradei,
come lui, ha rassegnato oggi le dimissioni. A rischio ci sono anche le località turistiche
del mar Rosso dove al momento sono presenti circa 19mila italiani, a loro la Farnesina
raccomanda di restare nei resort. Nel pomeriggio il premier italiano Letta ha condiviso
la sua preoccupazione in una telefonata con il presidente francese Hollande. Quest’ultimo
ha paventato il rischio guerra civile e ha discusso della situazione con il premier
britannico Cameron e con la cancelliera tedesca Merkel, secondo la quale alla luce
dei recenti sviluppi è bene che l’Ue riveda le sue relazioni con l’Egitto. I rappresentanti
dei 28 paesi dell’Unione ne parleranno lunedì in una riunione convocata a Bruxelles.
Ieri l’appello a porre fine alle violenze è giunto dalle Nazioni Unite, mentre polemiche
da parte dell’esercito egiziano sono seguite alle parole del presidente Usa Obama
che ha esortato le autorità a rispettare i diritti dei manifestanti. “Gli incidenti
in Egitto sono una vergogna per il popolo arabo e islamico” , ha detto il presidente
turco Gul esprimendo dolore per i tanti morti.