2013-08-16 11:52:05

Timore per un nuovo bagno di sangue in Egitto


E’ la giornata della collera in Egitto, indetta dai Fratelli Musulmani. Dopo le violenze dei giorni scorsi si teme un nuovo bagno di sangue in questo venerdì di preghiera. Intanto si moltiplicano le prese di posizione della comunità internazionale. Ce ne parla Benedetta Capelli:RealAudioMP3

Sono 28 le marce convocate oggi dalla Fratellanza Musulmana, tutte dirette verso piazza Ramses e dopo la preghiera del venerdì nelle moschee. E’ un clima di tensione fortissimo nel Paese diviso ormai in due fronti. I militari hanno rafforzato le posizioni soprattutto nell'area di piazza Tahrir e nei pressi dei ponti sul Nilo. Il governo ha autorizzato la polizia all'uso della forza, quindi anche a sparare sulla folla. “Resisteremo in modo pacifico”: ha dichiarato la Guida Suprema dei Fratelli Musulmani, Mohammed Badie. Intanto cresce il bilancio dei morti, secondo le ultime stime ufficiali le vittime sarebbero 623, oltre 40 dei quali poliziotti. I feriti almeno 3.500. I Fratelli musulmani parlano di 4.500 persone rimaste uccise durante le violenze. A impressionare la fila di cadaveri avvolti in un lenzuolo bianco e collocati all’interno delle moschee. Si muove la diplomazia internazionale, stamani telefonata tra la cancelliera tedesca Merkel e il presidente francese Hollande, entrambi preoccupati per lo scoppio di una vera e propria guerra civile. Nel pomeriggio altro colloquio Hollande- Cameron. Ieri l’Onu ha fatto appello per la fine delle violenze mentre polemiche hanno suscitato le parole di Obama che aveva esortato le autorità egiziane a rispettare i diritti dei manifestanti. A rispondergli il presidente egiziano Mansour: le dichiarazioni possono rafforzare i gruppi armati violenti e incoraggiarli nel loro percorso anti-democratico.







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