Il Comune di Roma cancella i corsi per famiglie. La protesta del Forum
Ancora molte incognite per quanto riguarda l'attenzione al tema della famiglia da
parte del Comune di Roma. Il Campidoglio ha infatti cancellato il progetto “famiglia
a 360°” affidato al Forum delle famiglie del Lazio: l’iniziativa prevedeva tra l’altro
consulenze psicologiche per giovani famiglie in difficoltà e percorsi di aiuto nella
gestione delle conflittualità della coppia. “Una scelta grave aver tolto un intervento
mirato a combattere drammi come il femminicidio”, commenta Emma Ciccarelli,
presidente del Forum delle Famiglie del Lazio. Paolo Ondarza l’ha intervistata:
R. – C’erano
degli esperti, specialisti che lavoravano sulle dinamiche genitoriali e sulla gestione
anche del conflitto di coppia. L’argomento trattato veniva calato nella particolarità
delle famiglie e queste si mettevano in gioco con esercitazioni proprio su quei temi.
Effettivamente, intervenire sulle difficoltà della coppia, prima che degenerino, aiutare
e sostenere la coppia nella fase di fragilità, sicuramente ridurrebbe eventuali drammi
che si possono verificare tra coniugi così come i costi sociali che ne derivano: si
pensi ai bambini che rimangono senza genitori.
D. – Che motivazione vi siete
dati per questa improvvisa decisione di cancellare i corsi per le famiglie?
R.
– In realtà siamo ancora basiti: non vorremmo pensare ad un approccio di tipo ideologico,
perché la famiglia non ha colore politico, non è né di destra né di sinistra. I soldi
stanziati erano di aiuto e sostegno alle famiglie. Non vorremmo che questi soldi siano
stati utilizzati per altre finalità non legate alla famiglia come la “Notte bianca”
di Roma o i Fori Imperiali… Ci sembra che l’amministrazione in questo momento non
stia ascoltando i bisogni del territorio.
D. – Il Comune ha risposto che i
fondi sono stati dirottati per gli asili nido…
R. – La risposta sulla stampa
è stata quella. Vedremo a cosa sono serviti: ho chiesto un appuntamento sia al sindaco
che all’assessore per avere un chiarimento su questi fondi. Resta il fatto che per
ora non c’è stato un intervento concreto da parte dell’amministrazione. Abbiamo solo
ricevuto via fax la comunicazione che il nostro corso non esiste più!
D. –
Voi denuciate anche la sospensione, almeno per il momento, da parte del Comune di
Roma, del quoziente familiare...
R. – Roma era l’unico comune sul piano nazionale
che manteneva il “quoziente familiare”. Si applicava il “quoziente Roma” alle tariffe
sulla nettezza urbana. Il tributo veniva modulato in base non solo all’ampiezza dell’abitazione,
ma anche ai carichi familiari, ovvero il numero dei figli, delle persone anziane a
carico della famiglia, dei malati, o dei disabili.
D. – A questo punto quali
sono le vostre attese e richieste?
R. – Noi ci aspettiamo un confronto chiarificatore
con l’amministrazione capitolina. Dopo di che – il danno è stato fatto – siamo disponibili
a fornire comunque le nostre competenze ad essere interlocutori dell’amministrazione
capitolina, qualora lo voglia, per quanto riguarda le politiche familiari.