2013-08-16 16:07:59

Il commento di don Ezechiele Pasotti al Vangelo della Domenica


Nella 20.ma Domenica del Tempo ordinario, la liturgia ci presenta il passo del Vangelo in cui Gesù rivolge ai suoi discepoli queste parole:

"Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso! C'è un battesimo che devo ricevere; e come sono angosciato, finché non sia compiuto! Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione".

Su questo brano evangelico ascoltiamo una breve riflessione di don Ezechiele Pasotti, prefetto agli studi nel Collegio Diocesano missionario “Redemptoris Mater” di Roma:RealAudioMP3

Questa parola, piuttosto sconvolgente, ci coglie nel bel mezzo delle vacanze e ci obbliga ad una riflessione. Siamo davanti alla pagina più drammatica dell’evangelista Luca e forse anche alla più decisiva. Gesù è venuto a gettare fuoco sulla terra, per incendiare la terra del fuoco di Dio, il fuoco della vita divina, che è lo Spirito Santo. E la terra non è più come prima. Lì dove l’ombra del peccato e della morte impediva l’amore – perché il peccato paralizza l’uomo, lo rende incapace di donarsi –, ora, mediante il dono divino dell’Amore, anche l’uomo può farsi dono all’altro, dono al fratello, ma anche al nemico. E questa è la divisione che il Signore porta tra gli uomini. È la divisione tra chi ha questo fuoco dentro di sé e ama, ama al di sopra di tutto e nonostante tutto. E perdona; e chi questo fuoco lo rifiuta, e non ama, non può amare, vive nell’odio e nella solitudine. Gesù ha fatto della sua vita un battesimo. Le “grandi acque” del peccato e della morte si sono rovesciate su di Lui, nel tentativo di estinguere l’Amore di Dio, ma non hanno vinto. A questo odio il Signore ha risposto – e continua a rispondere oggi con la vita di tanti cristiani, innamorati di Dio e dell’uomo – con l’amore, donando la pace del perdono. Questa è la grazia del battesimo, della vita divina in noi, che il mondo attende e desidera. Mangiamo questo amore nell’Eucaristia perché possiamo testimoniarlo con la vita.







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