Attentato a Beirut contro Hezbollah, almeno 20 vittime
La guerra civile in Siria destabilizza anche i Paesi vicini, primo tra i quali il
Libano. Ieri a Beirut, nell’area di Dahye, un’esplosione ha colpito gli hezbollah,
movimento sciita impegnato nella guerra siriana a fianco dell’esercito di Assad. Almeno
20 le vittime. L’attentato è stato rivendicato da un gruppo islamico sunnita, fino
ad ora sconosciuto, le Brigate di Aisha. Sentiamo Marina Calculli:
L’autobomba,
esplosa tra Rouess e Bir al Abed, ha provocato 18 morti e oltre 250 feriti. Dahiye,
abitata in particolare dagli sciiti è la roccaforte di Hezbollah. E questo attentato
è un chiaro messaggio contro il “partito di Dio”. A rivendicarlo d’altra parte sono
state le brigate Aisha, militanti sunniti legati all’opposizione siriana che promettono
di compiere altri atti violenti per rappresaglia contro il sostegno che Hezbollah
fornisce al regime di Bashar al-Assad. Il presidente del Libano Suleiman però non
ha escluso che dietro l’episodio possa esserci “lo zampino di Israele”. Il legame
forte con la questione siriana è inconfondibile: una guerra dal marchio sempre più
confessionale è in corso tra sciiti e sunniti. Anche la tv al-Manar, di proprietà
di Hezbollah ha parlato di un agente israeliano. In Siria intanto è partita una missione
di 14 giorni degli esperti dell’ONU che verificheranno chi e quando ha usato armi
chimiche contro i civili.