2013-08-15 11:27:59

Il Papa alle Clarisse: se Pietro chiude le porte del Paradiso, Maria le apre


Prima della Messa a Castel Gandolfo, Papa Francesco, ha incontrato le Clarisse del Monastero di clausura di Albano, ad un mese dalla sua prima visita in questo istituto. L’incontro è durato circa tre quarti d’ora. Sergio Centofanti ha intervistato la Madre abbadessa, Maria Assunta Fuoco, e la Madre vicaria, suor Maria Concetta Sfregola:RealAudioMP3

D. - Madre Maria Assunta, come è andato l’incontro con il Papa?

R. - Esprimere i sentimenti che abbiamo vissuto in questo breve ma intenso incontro è difficile, però quello che il Santo Padre ci ha lasciato è questo: ci ha esortato a vivere fino in fondo la nostra vocazione, rimanendo fedeli al nostro carisma, quindi in quella semplicità, in quella ricerca di essenzialità, in quella povertà che ci fa sentire tutte sorelle. Quindi, questa ricerca forte di vivere una relazione fondata nell’amore del Signore. È un po’ se vuole quello che esprime la persona del Santo Padre: un’umanità molto ricca, un’umanità che non si ferma all’accessorio, ma va in profondità, creando relazione. Sono parole che lui ci ha detto, il suo stare in mezzo a noi, molto semplice, ma quella semplicità che rivela una profondità molto forte. Quindi è stato un momento che è difficile esprimere veramente! Però è stata una gioia e una forza che richiama ancora di più ad una responsabilità autentica, vera, della nostra risposta al Signore per la Chiesa e per il Santo Padre.

D. - Suor Maria Concetta, cosa l’ha colpita dell’incontro con il Papa?

R. - Lui era tranquillo, disteso come se non avesse alcun pensiero o nulla da fare. Ci ha parlato - in un modo che ci ha colpito tanto - di Maria, in questa Solennità dell’Assunta. La donna consacrata è un po’ come Maria. Ha raccontato una cosa simpatica, bella che ha fatto sorridere tutti, lui compreso: Maria sta all’interno della porta del Paradiso; San Pietro non sempre apre la porta quando arrivano i peccatori e allora Maria soffre un po’, però rimane lì. E la notte, quando si chiudono le porte del Paradiso, quando nessuno vede e nessuno sente, Maria apre la porta del Paradiso e fa entrare tutti. Ecco, abbiamo rivisto in questo, la nostra missione, la nostra vocazione. Questa vocazione alla vita contemplativa, in clausura, oggi non è compresa per niente, ma non importa! Qual è l’essenzialità? Qual è lo scopo di questa vita, di questa vocazione? Credo sia proprio questo. E oggi il Papa in poche parole ce lo ha ridetto. Nel silenzio, nel buio, nella notte, quando nessuno vede, nessuno sa, nessuno sente, quanta gente passa davanti ai monasteri di vita contemplativa e non sa neanche chi c’è lì dentro e perché stanno lì! Ecco, in questo silenzio, in questa notte, si svolge la nostra missione, cioè poter aprire le porte del Paradiso per far entrare tutta l’umanità, tutti gli uomini, fratelli e sorelle che forse neanche conoscono, neanche sanno e forse non hanno il dono della fede. Come Maria, aprire quella porta; ridare fiducia, speranza. Nessuno sa… ma non ci importa. Però lo sa Dio, lo sa Maria!







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