Tensione in Egitto: i militari pronti a sgomberare i sit-in dei Fratelli Musulmani
In Egitto potrebbe scattare da un momento all’altro l’operazione di sgombero dei numerosi
sit-in dei militanti, vicini ai Fratelli Musulmani, che da giorni sostengono il presidente
deposto Morsi. Il livello di tensione è altissimo in una situazione che potrebbe degenerare
in nuovi e sanguinosi scontri di piazza. A loro volta, i manifestanti anti-Morsi hanno
dimostrato contro gli avversari. Dal Cairo, Giuseppe Acconcia:
Lo sgombero
dei sit-in islamisti al Cairo potrebbe essere vicino. Le strade di accesso a Rabaa
al Adawayea sono presidiate da mezzi della polizia. Ma anche i manifestanti pro-Morsi
sono in stato di massima allerta: i Fratelli musulmani hanno avvertito ieri notte
del pericolo di un intervento, chiedendo a medici e infermieri di affluire nell’ospedale
civile, posto nei pressi della moschea. Secondo fonti del ministero dell’Interno,
si procederà gradualmente con lo sgombero, isolando i luoghi degli assembramenti e
procedendo con il lancio di acqua e gas lacrimogeni. Dal canto suo, il ministro degli
Esteri italiano Emma Bonino ha avvertito del rischio di «un bagno di sangue». D’altra
parte, sono almeno 15 i feriti in una serie di scontri tra cristiani copti e musulmani
avvenuti nel villaggio di Diabeya, nel governatorato di Beni Suef, a sud del Cairo.
Quattro case e una chiesa sono state incendiate. Nelle violenze sarebbe coinvolto
il partito islamista radicale gamaat al-Islamiya. Nei giorni scorsi, 16 associazioni
per i diritti umani avevano diffuso un comunicato criticando la crescente violenza
contro i cristiani. Infine, si aggrava la crisi nel Sinai. Diversi militanti islamisti
sono stati uccisi nel corso di raid aerei dell'esercito egiziano nella penisola. Fonti
militari parlano di bombardamenti che hanno distrutto un deposito di armi. Secondo
il portavoce dell’esercito Ahmed Aly, i raid della notte di sabato contro un gruppo
radicale nel nord del Sinai hanno causato la morte di 25 persone e decine di feriti.