Egitto: prolungata di 15 giorni la detenzione di Morsi
Non è stata ancora avviata in Egitto l’annunciata operazione di sgombero dei presidi
organizzati dai Fratelli Musulmani per chiedere il ritorno al potere del deposto presidente
Mohamed Morsi, attualmente agli arresti. La magistratura egiziana, intanto, ha prorogato
di 15 giorni la sua detenzione. Accorato appello lanciato, via Twitter, dal patriarca
ortodosso copto Tawadros II affinché vengano impediti attacchi e violenze. Ma nelle
piazze del Cairo si temono nuovi scontri. Il servizio di Elisa Sartarelli:
Ancora alta
tensione al Cairo dopo l’annunciato sgombero, da parte della polizia, dei sit-in dei
manifestanti pro Morsi. Al momento, l’operazione non è scattata ma fonti del Ministero
dell’Interno hanno già reso noto che allo sgombero si procederà gradualmente, con
il lancio di acqua e gas lacrimogeni. Al Cairo sono poi riprese le marce di protesta,
con sit in anche davanti alla Corte Costituzionale, e i Fratelli Musulmani hanno annunciato
nuove manifestazioni. Intanto, l’imam della moschea di al-Azhar tenta di avviare i
contatti per una riconciliazione tra le due fazioni. Ma i Fratelli Musulmani avrebbero
fatto sapere di non aver ricevuto alcun invito al dialogo. Reazione forse scontata,
visto che l’imam si era schierato dalla parte dei militari durante il colpo di Stato
che ha portato alla destituzione di Morsi. Intanto la giustizia egiziana ha prolungato
di 15 giorni la detenzione preventiva del deposto presidente egiziano. La decisione
è stata presa in attesa della conclusione di un'inchiesta su una sua presunta collaborazione
con il movimento islamista di Hamas. La liberazione di Morsi era una delle richieste
dei manifestanti e delle diplomazie internazionali.