Darfur: cento morti in scontri tra gruppi rivali, sale la tensione nell'area
Ancora violenze nel Darfur: sono circa 100 i morti provocati dagli scontri tra due
gruppi rivali, nell’Est di questa regione del Sudan. I nuovi combattimenti si inseriscono
in un contesto difficile anche dal punto di vista umanitario, vista la guerra civile
che da anni attraversa l’area. Il servizio di Davide Maggiore:
La tensione
è ancora alta, gli uomini sono radunati dall’una e dall’altra parte. È quanto sostengono
alcune fonti locali, secondo cui nuove violenze potrebbero avvenire nelle prossime
ore. Quanto al numero delle vittime degli ultimi scontri, un componente della popolazione
dei "Rezeigat" ha spiegato che i combattenti hanno attaccato e distrutto una base
dei rivali "Ma’alia", uccidendone 70, ma perdendo a loro volta 30 uomini. Secondo
l’altra fazione i morti tra i nemici sarebbero invece stati 40. Gli scontri si inseriscono
in un contesto di tensioni crescenti, provocate da furti di bestiame, attacchi ai
villaggi e omicidi. Negli ultimi giorni si era sperato in una soluzione pacifica delle
dispute e alcuni leader locali avevano richiesto un intervento del governo centrale
di Khartoum. Proprio le truppe sudanesi, però, combattono nell’area una guerra ormai
decennale con varie sigle ribelli. Due differenti accordi, l’ultimo dei quali siglato
in Qatar nel 2011, non sono riusciti a fermare le ostilità. Queste e gli scontri tribali,
secondo la missione internazionale di pace presente nell’area, hanno provocato dall’inizio
dell’anno oltre 300 mila sfollati.