2013-08-10 08:01:07

Usa: riaprono le sedi diplomatiche tranne in Yemen. Obama: con Mosca non è guerra fredda


Riapriranno già domani o lunedì 18 delle 19 sedi diplomatiche degli Stati Uniti chiuse nei giorni scorsi per un allarme terrorismo, ad eccezione di quella a Sana’a, nello Yemen, che resta chiusa. Lo ha comunicato ieri il Dipartimento di Stato americano. E sul tema del terrorismo è tornato a parlare, ieri, anche il presidente Obama, annunciando una riforma del Patrioct Act, la legge sul terrorismo approvata dopo l’11 settembre, in direzione di un maggior controllo e trasparenza al momento di raccogliere le registrazioni telefoniche. Il servizio di Roberta Barbi: RealAudioMP3

“I network regionali della rete del terrore rappresentano ancora una minaccia”, ha spiegato il presidente Obama ieri in una conferenza stampa al termine di una giornata ad alta tensione per l’allarme terrorismo: in mattinata gli Usa avevano evacuato parte del personale nel loro consolato di Lahore, in Pakistan, poi trasferito a Islamabad, pare per una minaccia “locale” e non direttamente legata ad al Qaeda; poi, nel pomeriggio, falsi allarme bomba erano rimbalzati dalla Tour Eiffel di Parigi a New Dehli fino in Germania, dove si temono attacchi degli islamici ceceni. E intanto gli Usa fanno sapere che saranno riaperte nei prossimi giorni le ambasciate chiuse da quasi una settimana, ad eccezione di quella a Sana’a, capitale dello Yemen. Ed è proprio da qui, e non dal capo supremo al Zawahiri come si credeva in un primo momento, che è partita la minaccia intercettata dall’intelligence che aveva fatto scattare le eccezionali misure di sicurezza, segno dell’ascesa di al Qaeda nella penisola araba. E in conferenza stampa Obama è tornato a parlare anche dei rapporti con la Russia, che “devono essere ricalibrati”: il gelo calato negli ultimi tempi non è un ritorno alla Guerra fredda, ma “una pausa” tra Washington e Mosca, ha spiegato. Non è solo la concessione dell’asilo temporaneo del Cremlino a Snowden, ma anche la crisi siriana, lo scudo missilistico e i diritti umani, a pesare sulle relazioni tra le due potenze e Obama punta il dito contro il ritorno di Putin al potere: “Con lui – ha detto - si è assistito a una maggior retorica antiamericana”.







All the contents on this site are copyrighted ©.