2013-08-10 15:05:20

Tragedia del mare a Catania: 6 morti. Soccorsi immigrati siriani a Siracusa


Nuova tragedia dell’immigrazione, in Sicilia, dove sei persone sono morte a Catania nel tentativo di raggiungere la riva. Le vittime facevano parte di un gruppo di 98 persone, tra cui donne e bambini, provenienti probabilmente dalla Siria. In un Mediterraneo che ha già contato migliaia di morti - ha detto il presidente della Camera Laura Boldrini - “è la prima volta che un episodio così grave coinvolge la città etnea”. Intanto, sono stati soccorsi al largo di Siracusa oltre 80 immigrati siriani. Il servizio di Amedeo Lomonaco:RealAudioMP3

La tragedia è avvenuta all’alba quando un piccolo peschereccio si è arenato a 15 metri dalla riva, di fronte ad uno dei più rinomati stabilimenti balneari di Catania. Secondo le prime ricostruzioni alcuni immigrati, appena avvistata la costa siciliana a poca distanza, si sono gettati in mare, per raggiungere la battigia. Tra questi almeno sei, non sapendo nuotare, sono annegati. I corpi delle vittime, tra cui un minorenne, sono stati trovati sulla spiaggia. Tra i sopravvissuti donne e anche bambini molto piccoli. Sono stati tratti in salvo dalle forze dell'ordine e poi trasferiti nel porto di Catania, dove hanno ricevuto i primi soccorsi. Giuseppe Licitra, vicedirettore della Caritas diocesana di Catania:

“Due grosse navi stavano sbarcando parecchi turisti, quindi c’era una confusione immane di movimento turistico, ma nello stesso tempo avevamo questi nostri fratelli e sorelle proprio accanto, neanche a 100 metri, alla Capitaneria di porto. Noi siamo intervenuti subito per rifocillarli: i bambini hanno bevuto tanto latte. Da giorni, probabilmente, non prendevano qualcosa di caldo o addirittura qualcosa da mangiare. Ci sono addirittura nuclei familiari – marito e moglie con i figli – cioè, intere famiglie!”.

Un intervento, dunque, nel nome della solidarietà e anche lungo il solco tracciato dalle toccanti parole pronunciate da Papa Francesco un mese fa durante la visita a Lampedusa:

“Usando anche le stesse parole di Papa Francesco: ‘E’ carne della nostra carne’. Ci teniamo sempre, quando ci sono queste emergenze, ad essere presenti come Chiesa; ma debbo dire che anche le istituzioni catanesi hanno risposto in maniera encomiabile. Interveniamo con quell’amore che Cristo ci chiede sempre: l’amore che bisogna avere per questi nostri fratelli che cercano una vita migliore ma, purtroppo, succede anche il dramma che qualcuno non ce la faccia …”.

La Procura di Catania ha aperto un’inchiesta. I reati ipotizzati, al momento, sono favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e omicidio colposo plurimo. Per la città – ha detto il sindaco Enzo Bianco – “è un momento di lutto”.







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