Egitto: proseguono le manifestazioni pro Morsi. La preoccupazione di Ban Ki-moon:
"Tornare la dialogo"
Non accenna diminuire la tensione in Egitto. I Fratelli Musulmani continuano a manifestare
in piazza, a favore del deposto presidente Morsi. Anche ieri si segnalano violenti
scontri, mentre si segnala un intervento militare israeliano in Sinai contro cellule
fondamentaliste che, sembra, stessero preparando un attacco contro lo Stato ebraico.
Sulla situazione ha detto la sua anche il segretario generale dell’Onu. Il servizio
di Giancarlo La Vella:
Ban Ki-moon
è tornato ancora una volta ad esortare al dialogo le parti per mettere fine alla pericolosa
crisi politica egiziana. Il responsabile del Palazzo di Vetro si è detto profondamente
preoccupato dallo stallo del dialogo e ha chiesto ai sostenitori del presidente deposto
Mohamed Morsi e al governo a interim di evitare provocazioni reciproche. Parole che
stridono con le affermazioni al calor bianco che vengono dai Fratelli Musulmani. “Ci
dovranno uccidere tutti, non lasceremo le piazze – ha detto alla stampa il numero
tre del braccio politico del movimento –. Ridateci il capo dello Stato e la Costituzione”.
Parole fin troppo chiare alle quali hanno fatto da corollario le violente manifestazioni
di ieri nel Paese, soprattutto al Cairo, nelle quali sono avvenuti nuovi scontri tra
manifestanti e forze di sicurezza. Decine i feriti. A gettare benzina sul fuoco il
raid israeliano di ieri nel Sinai, quando un drone, una aereo senza pilota, ha ucciso
cinque miliziani islamici, distruggendo una rampa di lancio per razzi. Sembra stessero
per colpire il territorio ebraico. Quanto accaduto – sottolineano i Fratelli Musulmani
– è prova dell’accordo tra militari e Israele.