Emergenza incendi in molte aree italiane, polemica per i tagli ai soccorsi
Sardegna, Sicilia ma anche Calabria e Friuli. Sono queste le regioni più colpite dagli
incendi degli ultimi giorni che hanno provocato feriti e danni ingenti. Intanto, da
più parti si sollevano critiche ai tagli che hanno ridotto i mezzi e il personale
antincendio. Al microfono di Luca Collodi il commento di Mauro Capone,
responsabile dei servizi antincendi boschivi del Corpo Forestale dello Stato:
R. - Purtroppo
dai dati che abbiamo in nostro possesso da 40 anni, possiamo dire che dietro il 99
per cento degli incendi c’è la mano dell’uomo...
D. - Perché si va ad incendiare
i boschi?
R. - Devo dire che le motivazioni sono davvero molto varie. Parlando
degli incendi dolosi, quindi dove c’è la vera volontà di creare il danno, si va dalla
vera e propria malattia, come la piromania, ovvero il bisogno psicologico di creare
incendi, a quelli che sono interessi economici che possono essere legati al pascolo,
alla caccia o magari alla lotta locale contro vincoli imposti dagli enti parco o da
altre istituzioni, fino alla vera e propria criminalità organizzata che spesso, purtroppo,
anche per effetti collaterali, come la distruzione di discariche abusive, innescano
incendi.
D. - Le istituzioni che armi hanno per contrastare questo tipo di
criminalità?
R. - Per gli incendi boschivi è stato creato un apposito reato
del Codice penale con pene anche molto severe, parliamo fino a 15 anni di reclusione.
In questo senso, il corpo forestale svolge un’attività di investigazione molto spinta.
Per esempio, so che quest’anno ha già portato alla denuncia di oltre cento persone.
Talvolta viene un po’ sottovalutato come reato, perché non si tiene conto degli effetti,
oltre che di pericolo per le persone e per le cose, e dei danni che si provocano all’ambiente,
quindi alla biodiversità, ai serbatoi di carbonio e al recupero della funzionalità
molto complessa dei boschi italiani.
D. - In questo momento la situazione degli
incendi boschivi in Italia qual è?
R. - In questi giorni abbiamo un aumento
significativo di incendi: questo è il momento clou di questa prima parte della stagione;
parliamo di circa 70-80 incendi al giorno. In realtà, in questi primi sette mesi del
2013 i numeri registrati sono molto inferiori - abbiamo avuto una riduzione del 50
per cento degli incendi rispetto all’anno passato - anche a seguito delle condizioni
climatiche del mese di luglio. Purtroppo temiamo un agosto e un settembre molto caldi.
D.
- Qualcuno dice che i canadair non bastano …
R. - È ovvio che la lotta
agli incendi boschivi è un grosso problema e richiede tante forze. Anche l’anno scorso
fu lanciato un segnale d’allarme da parte del prefetto Gabrielli proprio perché è
un’emergenza ma, in realtà, è un’emergenza certa; non parliamo di qualcosa
che può capitare. Purtroppo, tutti gli anni, in questo periodo dell’anno ci troviamo
di fronte una disperata sequela di lamentele, perché è un evento che - sappiamo -
succederà. Sicuramente bisogna investire molto perché, è vero che gli incendi non
si spengono solo dal cielo, ma la flotta aerea ha la sua importanza.