Egitto. Sostenitori di Morsi protestano e annunciano “una nuova rivoluzione”
La fine del Ramadan segna il ritorno in piazza al Cairo dei sostenitori di Morsi,
mentre Stati Uniti e Unione Europea restano a disposizione per una soluzione pacifica
del conflitto nel Paese. In un colloquio telefonico tra Obama e il premier turco Erdogan,
manifestata preoccupazione per lo stallo politico in Egitto e in Siria. Il servizio
di Roberta Barbi:
È una manifestazione
a metà tra la protesta e la festa di Eid al-Fitr, che segna la fine del digiuno del
Ramádan, quella che ha fatto tornare in piazza oggi i sostenitori di Morsi, nonostante
l’ultimatum del governo ad interim e la promessa di sgomberare i sit-in
quanto prima nella piazza simbolo davanti a Rabaa al-Adawiya, mentre piazza Tahrir,
luogo simbolo della fazione opposta dei Tamarod, resta ancora deserta. Scontri si
sono invece registrati nel governatorato di Beni Suef, a sud del Cairo, dove almeno
un manifestante è rimasto ferito. E secondo indiscrezioni potrebbero esserci segnali
di distensione tra le forze armate e i Fratelli musulmani, che però hanno annunciato,
dopo la festa una “nuova rivoluzione”: intanto, oggi la Procura ha ritirato il capo
d’imputazione più grave – istigazione alla violenza – per Saad el-Katatni, il presidente
del partito per la Libertà e la Giustizia considerato il braccio politico della Fratellanza,
fatto che potrebbe costituire un preludio alla sua scarcerazione. Dal canto loro,
gli islamisti hanno autorizzato un sopralluogo a Rabaa al-Adawiya da parte di una
delegazione del parlamento europeo e di un gruppo di operatori umanitari, anche per
dimostrare di non nascondere né armi né munizioni.