2013-08-07 10:29:40

Il card. Turkson a Nagasaki: la pace è inclusiva e indivisibile


“La pace è inclusiva e indivisibile”: sono le parole del card. Peter Turkson, pronunciate a Nagasaki, per commemorare le vittime del bombardamento atomico avvenuto sulla città giapponese il 9 agosto 1945. Da lunedì scorso, il presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace è in Giappone, per partecipare all’iniziativa “Dieci giorni per la pace”, promossa dalla Conferenza episcopale locale, in memoria dei defunti di Hiroshima e Nagasaki. Il servizio di Isabella Piro:RealAudioMP3

“Non può esserci una parte di popolazione che vive in pace ed un’altra che soffre a causa di emarginazioni, privazioni, ingiustizie e violenze, la pace è inclusiva e indivisibile”: è chiara l’affermazione del card. Turkson intervenuto ad un incontro interreligioso insieme a rappresentanti buddisti, scintoisti e protestanti, organizzato dal Centro per il dialogo e la pace mondiale di Nagasaki. “Non sono un turista, né un ospite, ma un pellegrino”, dice il porporato, evidenziando poi come l’uomo contemporaneo, “confuso e scoraggiato”, sembri dimenticare che il proprio destino, voluto da Dio, è quello della “libertà e felicità”, abbandonandosi invece alla “sofferenza”, “all’avidità e all’odio”. Al contrario, ribadisce il card. Turkson, “la pace e la sopravvivenza dell’umanità sono legate indissolubilmente al progresso, allo sviluppo e alla dignità di tutte le persone”, come disse Giovanni Paolo II visitando il Giappone nel febbraio 1981. Quindi, il presidente del Dicastero vaticano ricorda il 50.mo anniversario dell’Enciclica “Pacem in Terris”, siglata da Giovanni XXIII nel 1963, in cui si sottolinea che “la pace va costruita su fondamenta solide”. Anche i Pontefici successivi, ribadisce il porporato, hanno insistito sul carattere inclusivo e non divisibile della pace e sulla necessità di non “ignorare, emarginare o escludere” nessuna parte della società. Un’esortazione – ricorda ancora il card. Turkson - lanciata anche recentemente da Papa Francesco, durante la sua visita alla Comunità di Varginha, a Rio de Janeiro, il 25 luglio scorso: in quell’occasione, il Pontefice ha detto: “Non lasciamo entrare nel nostro cuore la cultura dello scarto, perché noi siamo fratelli. Nessuno è da scartare!". Ribadendo, quindi, che i veri processi di pacificazione devono “integrare anche le periferie”, il card. Turkson ha pregato per le vittime dei bombardamenti atomici, invitando tutte le “grandi tradizioni religiose e spirituali dell’Asia” a lavorare insieme per la pace. Giunto in Giappone il 5 agosto scorso, il presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace ha reso omaggio, nei giorni scorsi, alle vittime della bomba atomica di Hiroshima. Sempre a Nagasaki, il card. Turkson parteciperà ad una cerimonia interreligiosa organizzata presso il Ground-Zero Park della città e reciterà una preghiera per tutti i defunti e per tutti coloro che soffrono ancora a causa degli effetti della radioattività. Infine, il 9 agosto, sempre a Nagasaki, il porporato presiederà la Santa Messa per la pace nel mondo.







All the contents on this site are copyrighted ©.