Uzbekistan. Le comunità religiose sempre più nel mirino delle autorità
Proseguono in Uzbekistan le persecuzioni contro le minoranze confessionali: nel mirino
del governo – riferisce AsiaNews – ci sono soprattutto musulmani e protestanti. La
denuncia è dell’ong Forum 18 che racconta come la comunità islamica sia oggetto di
vessazioni e minacce fin dall’inizio del mese sacro del Ramádan, il 9 luglio scorso,
da quando la polizia impedisce loro di rompere il digiuno con il pasto serale dell’iftar,
ma testimoni riferiscono anche di controlli molto severi all’ingresso delle moschee.
Per quanto riguarda i cristiani, invece, molti sono stati multati semplicemente per
la detenzione di Bibbie, mentre la legge uzbeka vieta il possesso di letteratura religiosa
solo quando questa contenga messaggi di violenza o di estremismo. Addirittura alcuni
cristiani nella regione nordoccidentale del Khorezm sono stati selvaggiamente picchiati
perché trovati in possesso di copie del Vangelo. “I fedeli di religioni diverse ormai
vivono nel terrore – affermano dall’ong – hanno talmente paura di tenere in casa
testi sacri e oggetti religiosi, che alcuni di loro li hanno distrutti con le proprie
mani per non vederseli sequestrati”. (R.B.)