2013-08-05 08:29:57

Prosegue il dialogo tra militari e Fratelli musulmani in Egitto


Prove di pacificazione in Egitto. Prosegue il dialogo tra militari e Fratelli musulmani in Egitto. Il ministro della Difesa, Abdel-Fattah Sisi si è impegnato a non ricorrere alla forza per porre fine alle manifestazioni della Fratellanza. Dal Cairo, il servizio di Giuseppe Acconcia:

Secondo un’intervista rilasciata al quotidiano Washington Post, Sisi non aspirerebbe a candidarsi alle elezioni presidenziali. Mentre il capo delle Forze armate ha chiesto alle autorità degli Stati Uniti di fare pressioni sugli islamisti per «porre fine» alla crisi. Dal canto suo, anche il vice-presidente Mohammed El Baradei ha ribadito che intende favorire la fine delle violenze, per questo il governo egiziano sta facendo pressioni sui Fratelli musulmani per la conclusione dei sit-in nelle principali città del Paese. Inoltre, si aprirà il prossimo 25 agosto il processo ai sei principali leader della Fratellanza. Sono in prigione con l’accusa di «incitamento alla violenza» in seguito alle manifestazioni contro l’ex presidente Morsi del 30 giugno scorso. Mentre, hanno iniziato lo sciopero della fame, 179 islamisti, detenuti nel carcere del Cairo. Inoltre, nella giornata di ieri, le autorità egiziane hanno vietato l'ingresso nel Paese al premio Nobel per la pace, Tawakkul Karman per motivi di sicurezza. L’attivista yemenita aveva ripetutamente criticato il ruolo dei militari egiziani nella deposizione di Morsi. Infine, nonostante le richieste, gli inviati al Cairo di Stati Uniti e Unione Europea per mediare nella crisi non avrebbero potuto incontrare in carcere il numero due dei Fratelli musulmani, Khairat Shater.







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